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Moldavia: manifestazioni dei partiti di centro sinistra a Kišinëv

Le colonne di alcune decine di migliaia di manifestanti del Partito Socialista e del Partito Nostro che hanno percorso oggi il centro di Kišinëv e si sono fermate di fronte all’edificio del Parlamento, chiedono le dimissioni della leadership moldava e in particolare del presidente Nicolae Timofti . Già da venerdì scorso i manifestanti avevano allestito una “tendopoli” nel centro della capitale; secondo “Interfax”, gli spazi di fronte all’edificio del parlamento sono completamente occupati, così che una nuova tendopoli è stata allestita di fronte all’edificio del Ministero dell’agricoltura. I due partiti di opposizione chiedono elezioni anticipate, dimissioni del presidente, elezione diretta del nuovo capo dello stato e ricambio dei vertici di polizia ed esercito. Anche i due partiti di centro-sinistra puntano il dito sul famoso miliardo di euro sottratto da alcune banche del paese, che era al centro delle richieste delle manifestazioni organizzate all’inizio del mese dalla piattaforma liberale ed euroatlantista “Demnitate si adevar”-DA, i cui rappresentanti stanno tuttora continuando l’azione, accampati nella piazza della Grande assemblea nazionale.
I principali slogan dei manifestanti di PS e PN sono contro “le sanguisughe politiche che dirigono il paese e rubano, rubano. Devono andarsene. Abbasso gli oligarchi; abbasso i ladri”. Il leader del Partito Nostro, Renato Usatyj, ha dichiarato che il picchettaggio nelle tendopoli andrà avanti a tempo indeterminato. Il presidente del Partito Socialista, Igor Dodon ha detto che i deputati stanno attualmente in seduta nell’edificio del Ministero dell’agricoltura, così che, ogni mattina, entrando in seduta, dovranno passare per il “corridoio della vergogna”, in mezzo alla tendopoli dei manifestanti.
Nessuna novità riguardo ai militanti di “Blocul rosu” (“Blocco rosso”) e del suo leader, l’ex deputato comunista Grigorij Petrenko, arrestati insieme all’indomani delle manifestazioni di inizio settembre. 

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