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Teheran accusa i sauditi: “sventato maxi attentato contro l’Iran”

Nuova improvvisa escalation nei già tesissimi rapporti tra l’Iran sciita e il blocco sunnita capeggiato dall’Arabia Saudita, che il governo di Teheran accusa di aver sostenuto in qualche modo un’ondata di attentati sventati dall’intelligence.
Quello appena sventato sarebbe stato, secondo la televisione di Stato iraniana, il “più grande complotto terroristico” mai organizzato contro la Repubblica Islamica e che avrebbe dovuto colpire la capitale del paese durante il Ramadan.

Secondo quanto affermato da fonti di intelligence, il piano dei terroristi era di compiere una serie di attacchi di suicidi contemporaneamente in diverse zone di Teheran. A colpire avrebbe dovuto essere una rete di ‘takfiri’, termine che comunemente indica i jihadisti sunniti (compresi quelli dello Stato islamico, di al Qaeda o della formazione siriana Ahrar al Sham) dediti a colpire le altre correnti dell’Islam ritenute praticate da ‘miscredenti’ e ‘politeisti’. Alcuni degli estremisti sunniti, stando alle informazioni diffuse dal Ministero della Sicurezza, sarebbero stati arrestati e trovati in possesso di “una grande quantità di esplosivo”. Alcune delle bombe sequestrate sarebbero state già pronte ad essere usate.

Nelle informazioni diffuse dalle fonti ufficiali non si indica esplicitamente la paternità del piano di attentati, ma si riporta il termine “wahabita” che sta ad indicare la versione radicale dell’Islam praticata dall’Arabia Saudita come religione di stato e alla base dell’ideologia estremista dello Stato Islamico. Di fatto Teheran punta il dito contro l’Arabia Saudita pur senza nominarla ufficialmente quale ispiratrice dell’ondata di attentati.
Oltre a Teheran gli attacchi avrebbero dovuto colpire anche altre città del paese, prendendo di mira i luoghi santi frequentati da milioni di persone durante le celebrazioni sciite; tra gli obiettivi ci sarebbe stata anche l’imminente commemorazione del martirio di Alì, il primo imam sciita, previsto il prossimo 27 giugno.

 

Redazione Contropiano

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