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Inceneritore a Giugliano. I comitati si mobilitano

Giugliano in Campania. Territorio devastato da discariche abusive e non, che hanno portato all’inquinamento perfino delle falde acquifere (come emerge anche dal Rapporto Sebiorec, di cui ha parlato L’Espresso lo scorso 24 marzo), è per lo più conosciuto per la insistenza del sito di stoccaggio di “Taverna del Re”, ove sono concentrate gran parte delle “ecoballe” campane. Stando al nuovo Piano regionale per i rifiuti, è qui che dovrebbe essere costruito il terzo inceneritore (che andrebbe ad aggiungersi a quelli di Salerno e di Napoli Est) sul modello di Acerra. Non v’è ancora una netta presa di posizione dell’amministrazione locale sull’affaire, ma è chiaro che – davanti al gigantesco giro di denaro che l’investimento comporterebbe – ci sia già un accordo di fondo. Inceneritore (con inquinamento) in cambio di compensazioni. Questa è la logica. Il solito scambio di denaro in luogo di salute.

Contro tale scelta hanno cominciato a mobilitarsi i comitati dei vari comuni interessati. Ieri, nella centrale piazza Matteotti del comune di Giugliano, si sono riuniti i comitati ambientalisti locali e singoli cittadini attivi per organizzare la lotta sul territorio, promuovere una campagna di controinformazione sugli effetti nocivi degli inceneritori e sulla praticabilità di alternative eco-compatibili (dal trattamento meccanico biologico a freddo dei rifiuti alla raccolta differenziata porta a porta). L’appuntamento è per il prossimo 9 aprile, a Napoli, dove si terrà una manifestazione a carattere regionale proprio su questi temi.

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