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Nuovi sgomberi a Modena

All’alba del 10 maggio un bliz delle “forze dell’ordine” ha sgomberato contemporaneamente lo spazio sociale occupato dai compagni del S.A.O. Guernica presso l’ex cinema Nuovo Scala (da tempo in disuso) e l’ex scuola elementare di Marzaglia (in provincia di Modena), in cui vivevano quattro famiglie di migranti (12 persone di cui 6 bambini). L’assessore alle politiche sociali Maletti ha riferito che ai migranti è stata proposta una sistemazione alternativa per una settimana in albergo solo per donne e bambini. I migranti hanno giustamente rifiutato, chiedendo che venisse loro assegnata una sistemazione dignitosa e stabile.

Per quanto riguarda il Guernica, l’assessore alle politiche giovanili, Poggi afferma che anche i giovani del centro sociale devono comportarsi come le altre associazioni e richiedere l’iscrizione all’albo per ottenere uno spazio per le loro attività. Dunque: la città di Modena e la provincia, al pari di ogni altra città del nostro paese, è piena di spazi e stabili in disuso. Contemporaneamente crescono le liste dei senza tetto e dei giovani e delle associazioni che non hanno strutture per le loro attività, se non a costi astronomici. Di quali liste sta parlando l’amministrazione modenese? Perché ci sono contemporaneamente liste di locali vuoti e liste di chi cerca locali? La risposte è semplice: i locali vuoti sono a disposizione dei capitalisti e degli speculatori e non di chi ne ha bisogno. Questa è la politica asociale dell’amministrazione di Modena. Opporsi a questa politica è giusto e l’occupazione è un mezzo concreto per risolvere, almeno temporaneamente, il problema degli alloggi. Il diritto alla casa e il diritto ad esercitare attività di socializzazione va difeso con la lotta.

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