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Caso Ruby: arrestato Lele Mora

Parla di «tendenza (…) a delinquere» e soprattutto di «spiccate capacità e proclività a porsi anche contro la legge penale», il gip di Milano Fabio Antezza nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato oggi pomeriggio in carcere Lele Mora con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Il giudice nel suo provvedimento argomenta che le esigenze cautelari tra cui il pericolo di fuga «di rilevante intensità», si basano anche sulla «variazione dello stile di vita sopravvenuta a seguito dell’inizio delle indagini in combinato con la persistente elevata disponibilità di fondi ad onta dell’impossidenza» dichiarata da Mora durante gli interrogatori. A tal proposito il gip evidenzia che la condotta dell’indagato «non solo successivamente alle distrazioni ma anche antecedentemente e successivamente alla dichiarazione di fallimento» della LM Management, si sarebbero sostanziate «nel compimento di innumerevoli operazioni tali da ‘drenarè ingenti capitali anche all’estero», e proprio durante l’inchiesta. Secondo il provvedimento «la disponibilità di capitali è poi elemento concretamente tale da attualizzare e rendere praticabile (…) la fuga». Pertanto è stato evidenziato come molte delle operazioni di drenaggio «siano state eseguite mediante negoziazioni all’estero», in particolare in Svizzera, dove Mora non solo ha la residenza ma godrebbe di contatti «in ambienti affini a quelli di ‘provenienzà, da lui stesso dichiarati, dei quali potrebbe plausibilmente godere».

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