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Piacenza. Prima vittoria per i facchini della TNT

Riportiamo tramite la cronaca degli attivisti solidali con la lotta dei facchini di Piacenza, i punti salienti del verbale di accordo e il punto di vista dei lavoratori.

Nella giornata di lunedi 18 luglio vari sindacati (ovviamente il riferimento reale dei lavoratori era il si cobas e non i sindacaticoncertativi), delegati, prefettura e parti padronali, sono arrivati ad un verbale che prevede:

-che da oggi, superati i problemi tecnici dovuti alla mancanza di merci in arrivo da lavorare (i danni sono stati enormi), i lavoratori saranno, poco a poco, tutti riammessi al lavoro.

-i giorni di sciopero da venerdi a oggi saranno pagati a tutti.

-i ccnl saranno, almeno nelle intenzioni, rispetti: quindi niente nero, niente truffe sulla busta paga, pagamento straordinari notturni ecc.

Nell’assemblea finale davanti ai cancelli i lavoratori hanno deciso anche:

– mantenere comunque il presidio (senza picchetto) fino alla stipulazione del contratto aziendale e per monitorare nessun passo indietro della proprietà.

– assemblea con tutti i lavoratori da fare giovedi all’interno dello stabilimento che ha come obbiettivo, oltre “a far entrare tutti” compreso i più combattivi (i quali potrebbero subire le varie forme di rappresaglia), di coinvolgere i pochi lavoratori che non hanno partecipato alla lotta (veramente pochi rispetto al numero di lavoratori coinvolti nella mobilitazione). Per quest’ultima, assemblea, costretta dalla piazza la cgil ha dato la copertura.

– volontà (e su questo si aprirà una difficile partita) di ottenere condizioni migliori rispetto al ccnl.

Il risultato è stato strappato essenzialmente per queste motivazioni:

1-la solidarietà e la minaccia di mobilitazione di altri stabilimenti TNT (provincia padova, provincia verona…se non si otteneva il risultato.

2- la compattezza nella rabbia, entusiasmo nella lotta dei 120 lavoratori fuori dai cancelli. di solito erano gli attivisti solidali spesso a mettersi a fare le cose più difficili (cordoni…). Negli ultimi giorni i lavoratori erano sempre in prima fila e con cori caratterizzanti per le richieste sindacali e politiche.

3- la solidarietà di altri luoghi che sono stati oggetto della lotta delle cooperative: da corte olona, cerro al lambro, massalengo

Attualmente si sta aprendo anche a Bologna una vertenza con lavoratori di cooperative (TNT), con una simile composizione, migranti ricattati e con meccanismi di caporalato, sono previste iniziative da parte dell’USB presente all’interno.

La vittoria strappata a Piacenza deve diventare il modello per le vertenze che verranno, soprattutto rispetto all’entusiasmo e alla capacità organizzativa dimostrata dai facchini di Piacenza.

Occorre tuttavia sia da parte delle forze sindacali conflittuali sia da parte delle forze politiche della sinistra indipendente avere la capacità di costruire organizzazione dentro il conflitto e stabilizzare la propria forza, le lotte iniziano e finiscono, e per questo che oggi di fronte ad un modello di lavoro ultra flessibile l’unica soluzione per i lavoratori è darsi forme di organizzazione stabile e indipendente (dal sindacalismo concertativo e complice), il solo modo per ricostruire quella forza e identità collettiva capace di resistere ai padroni. Su questo aspetto si giocherà sempre di più la battaglia tra capitale e lavoro, la crisi sta aumentando la polarizzazione e le contraddizioni, bisogna avere la capacità di sognare e costruire organizzazione dentro il conflitto e il malcontento.

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