Menu

Auto. Il “termometro” dell’economia in profondo rosso

Il 2011 per il mercato dell’auto è stato difficile, con solo 1,8 milioni di vetture, per il 2012 non si prevedono miglioramenti e anche per questo occorre convocare gli stati generali del settore che chiamino a raccolta tutti gli attori per lanciare proposte concrete di rilancio. È quanto annunciato oggi a Firenze, a margine del Festival dell’Energia, dal presidente di Renault Italia e presidente dell’Unrae (l’associazione che rappresenta le case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture) Jacques Bousquet.

«Un buon mercato – ha detto – è rappresentato da 2,2-2,3 milioni di auto e quando si scende sotto quota 2 milioni inizia a essere pesante, specie per le aziende di distribuzione». I numeri di oggi, ha aggiunto, «sono bassi e non li vedevamo dagli anni ’90. A livello europeo ci sono Paesi che tengono meglio come la Germania ma altri come la Spagna che è in una situazione ancora più difficile dell’Italia. L’auto è un barometro per l’andamento dell’economia». Se il contesto non è dei migliori anche la manovra del Governo, con l’aumento di un punto percentuale dell’Iva e dell’Ipt, non facilitano il settore. Lo stesso Bousquet ha spiegato che gli aumenti «non sono certo una buona notizia. Non credo che questi genererà una discesa ancora più forte del mercato ma è una pressione aggiuntiva che avremmo voluto evitare». «Equilibrare i conti dello Stato è una priorità – ha aggiunto – ma per il nostro mercato non è una notizia positiva e ci dovremo adattare».

L’Unrae si appresta a convocare entro la fine dell’anno gli Stati generali dell’auto, per «avanzare proposte strutturali e su un arco di tempo di cinque anni». Tra questi, ha spiegato, «lo sviluppo di vetture a basso impatto ambientale, qualsiasi tecnologia esse adottino. Questo sarebbe un modo per sostenere questo tipo di auto ma anche l’ambiente, oltre a pensare un supporto anche per le infrastrutture di ricarica». Secondo Bousquet «il mercato per questo tipo di vetture, siano esse elettriche o ibride plug in, decollerà comunque nei prossimi anni ma avere un sistema avanzato di infrastrutture sul territorio potrà permettere di accellerare questo processo». In futuro, ha concluso, «le auto a benzina o diesel continueranno ad esserci e le elettriche rappresenteranno il 10-20%».

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *