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Bonanni, il sindacalista di Confindustria

«Condivido la stragrande maggioranza delle questioni poste da Confindustria. Tra sindacati e imprese c’è da tempo una convergenza di interessi. Nella distinzione dei ruoli, la nostra alleanza rappresenta un deterrente contro chi pensa di far affondare il Paese». Per il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, intervistato dal Sole 24 Ore, «serve un ampio sostegno al manifesto», perchè «se il nodo delle riforme strutturali resterà irrisolto avremo gravi danni per il Paese». Tra i punti del manifesto di Confindustria, «su fisco, infrastrutture e dismissioni c’è piena sintonia», dice Bonanni, mentre le pensioni «non sono una priorità». Nell’intervista il leader della Cisl rilancia la richiesta di «un governo di grande coalizione» per «aggredire i nodi della crescita» e «governare il Paese in una fase difficilissima». «Da tempo – ricorda – sollecitiamo un patto per il Paese tra le più grandi forze politiche per affrontare i temi come energia, le infrastrutture, la lotta alla corruzione, la riforma della pubblica amministrazione».

Ok, libero di pensarlo. Ma perché chiedere le quote mensili pure ai lavoratori? Non bastano quelle degli industriali?

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