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Cosenza 7 ottobre: prove tecniche di mobilitazione

In contemporanea a tante altre città italiane (Milano, Bologna, Pisa, Roma, Napoli, Avellino, Palermo) anche le vie di Cosenza si riempiono nuovamente di persone pronte a gridare la propria rabbia ed indignazione rispetto alle politiche di macelleria sociale varate dal governo dietro pressione dell’unione europea. Prove tecniche di un percorso di mobilitazione generale che ci porterà a breve a riempire le strade di Roma in occasione del 15 ottobre, data di mobilitazione europea contro i piani di austerità imposti dalla banca centrale. Solo l’inizio di un autunno che anche in Calabria si preannuncia piuttosto caldo.

Oltre mille tra studenti dei collettivi studenteschi, lavoratori dei trasporti organizzati nell’USB, disoccupati, precari, migranti, occupanti del comitato di lotta per la casa hanno attraversato le strade di Cosenza in corteo.

Noi il debito non lo paghiamo. Questo lo striscione d’apertura della manifestazione. Una parola d’ordine che ha in sé il senso di questo movimento che dalla sponda ovest dell’Europa alla grecia manifesta la propria contrarietà rispetto alle politiche imperialiste dell’UE e dei vari governi nazionali.

Ad una settimana di distanza dalla pantomimica manifestazione “di sostegno alle politiche riformatrici” del governo regionale che ha visto sfilare per le strade della nostra città le truppe cammellate del governatorissimo fascista in doppiopetto Scopelliti , Cosenza risponde con un corteo autorganizzato, antagonista ad entrambi gli schieramenti politici.

Un corteo che ha ribadito con forza la propria contrarietà ai disegni politici antisociali di attacco ai servizi: alla sanità calabrese già martoriata da anni di privatizzazioni, di tagli ai trasporti e alla scuola.

Un corteo colorato, multietnico, con lo spezzone antirazzista dei migranti rinchiusi nelle moderne carceri della protezione civile, i cosidetti C.A.R.A. che nei territori della nostra regione stanno sorgendo come funghi e nelle quali sono ad oggi concentrati oltre 2000 nostri fratelli migranti che fuggono dalla miseria in cui li hanno costretti le politiche neoliberiste dei governi occidentali.

un corteo che formalmente si è concluso nella piazza adiacente il comune di Cosenza dove è stato affisso lo striscione della Cosenza antifascista in risposta ai nostalgici dell’MSI che sabato scorso hanno marciato al fianco dei fascisti del terzo millennio della Scopelliti gang.

Al termine della manifestazione un gruppo di compagni si è spostato sotto la sede di Equitalia ET.R. sanzionando il braccio armato del governo per la riscossione dei crediti, attraverso

lancio di uova e di vernice. Con questa azione i compagni e le compagne di Cosenza hanno di fatto aperto la campagna di mobilitazione per il diritto all’insolvenza che in un contesto sociale martoriato come quello calabrese e in una fase di recessione economica come quella attuale rappresenta l’unica via d’uscita dalla condizione di precarizzazione permanente cui sono costretti le masse popolari e i settori sociali più deboli. “Non è che l’inizio” afferma una corrispondenza del Collettivo Politico Militanza da Cosenza.

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