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Processo Marlane/Marzotto. In tribunale si discute, a Praia si muore

Altra puntata di quella che a buon ragione possiamo definirla una telenovela: il processo penale alla Marlane Marzotto di Praia a Mare. Si è svolta ieri presso il tribunale di Paola l’ennesima udienza vertente sul differimento da noi preannunciato già ieri sulla stampa. Nell’aula del tribunale pochi i ricorrenti presenti, mentre si registrava come al solito una nutrita presenza di “famelici” avvocati. Prologo della seduta l’appello, come da procedura. Tutti contumaci gl’imputati, tranne uno, quel Lomonaco Carlo sindaco di Praia in duplice veste  – e già questo è singolare – di imputato e ricorrente essendo il Comune  parte civile. Novità della giornata è stata la costituzione dell’ENI, già proprietaria del gruppo Lanerossi a cui apparteneva la Marlane prima della cessione a Marzotto, tirato in causa da uno degli avvocati dei ricorrenti. Aperta la discussione il giudice ha edotto i presenti sul legittimo impedimento del difensore Luongo, patrocinatore dell’imputato De Jaegher, impegnato nella capitale in una causa indifferibile nella quale questi era difensore unico. Non si è fatto attendere l’intervento del PM,  pronto ad avallare il rinvio quando lo stesso giudice si era appena rimesso alla decisione collegiale degli avvocati. Ne è scaturita una vivace discussione tra il giudice ed uno dei patrocinatori, il quale chiedeva che i verbali d’udienza fossero rimessi alla Procura Generale invocando palesi irregolarità; i toni si sono fatti davvero accesi, al punto che il giudice ha minacciato di ammonire l’avvocato. Esauritasi la discussione il PM ha reiterato la decisione invocando la correttezza delle procedure processuali e poco dopo è stato annunciato il rinvio al 28 di questo mese. Lo Slai Cobas denuncia che mentre nel tribunale si dissertava, sulle bacheche praiesi veniva affisso l’ennesimo manifesto listato a lutto: annunciava il decesso di un dipendente Marlane già tecnico di filatura. E la lista si allunga… Paola, 7 ottobre 2011         

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