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Palermo. Oggi corteo notturno contro la crisi e l’austerity

L’USB Scuola Palermo solidarizza con gli studenti, che ieri mattina a
Roma hanno deciso di dire no all’antidemocratico divieto a manifestare del
Sindaco Alemanno per rivendicare legittimamente un presente fatto di lavoro,
sogni e speranze.

La pacifica manifestazione, a cui in centinaia di studenti stavano
partecipando nei pressi della Stazione Tiburtina, si è trasformata in una
caccia all’uomo con violente cariche contro dei giovanissimi a volto
scoperto, trattati come “invasori” nella loro stessa città ed ai quali,
ancora adesso, viene impedito di lasciare la stazione se non passando
attraverso una identificazione di massa.

Gli studenti proprio nel giorno in cui si riunisce a Cannes il G20, sono
scesi in piazza contro i diktat ed i ricatti della BCE, urlando senza paura
che loro il debito non lo pagheranno

Oggi 4 Novembre l’Usb Scuola Palermo sarà in piazza per il “Corteo
Notturno contro Crisi, Austerity & Repressione” organizzato dalla Rete dei
Collettivi Studenteschi, per urlare a politici, forze dell’ordine e
burocrati capitalisti: giù le mani dai nostri studenti, giù le mani dal
nostro dissenso.

Facciamo appello a studenti e lavoratori per unificare le lotte ed affermare
i principi di libertà e giustizia sociale; anche per questo, il 2 dicembre
USB sarà di nuovo in piazza per un grande sciopero generale:

> Contro le manovre del governo e le politiche dell’unione europea, che vogliono tutelare le banche e la finanza e far pagare la crisi ai lavoratori ed alle fasce di popolazione più disagiate:

> Contro il patto sociale e l’attacco ai diritti dei lavoratori;

> Contro le ultime decisioni del governo contenute nel documento inviato alla Comunità Europea e da essa approvato, che prevedono la conferma delle precedenti manovre del governo italiano di luglio ed agosto 2011 ed ulteriori misure su licenziamenti, privatizzazioni e peggioramento delle condizioni di lavoro del personale del pubblico impiego e della scuola (anche con l’accorpamento selvaggio degli istituti), compresa la riduzione del personale, la cassa-integrazione, la mobilità obbligatoria e la possibilità di licenziare;

> Contro l’accordo del 28 giugno 2011 tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, ratificato il 21 settembre scorso, che ha aperto la strada all’art. 8 della manovra del governo e alla cancellazione dei contratti nazionali.

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