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De Magistris: “il corteo di Casa Pound a Napoli va vietato”

«Napoli è una città antifascista, la città delle Quattro Giornate e medaglia d’oro per la resistenza. Napoli non può consentire un corteo di chi manifestatamente si considera in qualche modo di ispirazione fascista, nazifascista e che ne abbia comunque nel suo dna questo agire politico. Credo che si potrà trovare un punto d’equilibrio con le autorità competenti ma le strade di Napoli non possono essere attraversate da un corteo del genere».
Luigi de Magistris oggi ha detto pubblicamente no al corteo di CasaPound previsto sabato 26 Novembre nel centro della città che governa. Una manifestazione che l’estrema destra ha indetto «contro l’aggressione della finanza, per il ritorno a una economia concreta e al servizio della Nazione, contro ogni ipotesi di svendita delle aziende pubbliche, Finmeccanica ed Eni in testa». Un tentativo provocatorio di strumentalizzare le vicende legate al colpo di stato finanziario da parte dell’Unione Europea e del sistema bancario internazionale che ha giustamente generato la dura reazione di tutta la sinistra di classe e antifascista. Per il 26 novembre collettivi studenteschi, centri sociali, sindacati di base e alcune forze politiche della sinistra hanno già indetto una contromanifestazione contro Casa Pound.
De Magistris ha parlato di CasaPound a una platea molto particolare: quella dei togati di Magistratura democratica riuniti in città per parlare proprio di “dissenso e conflitto sociale”. L’ex pm, sollecitato da un collettivo studentesco in presidio davanti alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II, luogo del dibattito, ha dunque detto no al corteo della destra fra l’altro avendo davanti anche il questore di Napoli, Luigi Merolla. Questore che per ora non si sbilancia: «Noi abbiamo potere di divieto o di prescrizione – ha detto – Valuteremo insieme al Comitato per l’ordine e la sicurezza il da farsi, anche alla luce di quanto illustrato nella richiesta di corteo presentata dai promotori del corteo».

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