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La Guardia di finanza alla Bocconi

La guardia di finanza si è presentata oggi all’università Bocconi. Sulla vicenda permane il massimo riserbo da parte degli inquirenti, ma da quanto trapela si tratterebbe di un’attività relativa a un’inchiesta a carico di un ricercatore già sospeso dall’ateneo, Roberto Micalizzi, su una presunta truffa relativa a due fondi di investimento speculativi da lui lanciati e gestiti e messi in liquidazione da una corte delle Isole Cayman. Fonti vicine all’università affermano che le fiamme gialle non hanno svolto perquisizioni, ma hanno chiesto contatti.

Fin qui la notizia. Non ci vuole molto a immaginare che qualcuno, nel governo uscente, si stia fregando le mani. Che qualcun altro stia preparando un apposito dossier da portarsi dietro in qualche talk show.

Non ci vuole molto perché cose del genere sono state già fatte, tramite un Lavitola o un Bisignani. Per dire una sola cosa, a tutti: “qui non ci sono santi salvatori, siamo tutti della stessa pasta”.Vai poi a distinguere se la perquisizione c’è stata davvero, se il contrattista era un solitario o faceva parte di una cordata, se…

Se non c’è un “piano B”, il disastro è assicurato.

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