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Sardegna. Indagini sull’inquinamento da siti militari

L’indagine epidemiologica nell’area del Poligono interforze del Salto di Quirra, in territorio di Perdasdefogu, Villaputzu, Villasalto, a cavallo tra le provincie di Cagliari e Ogliastra, partirà ufficialmente con una visita congiunta dell’assessore della Sanità della Regione Sardegna, Simona De Francisci, e dei rappresentanti dell’Istituto superiore di sanità, a metà dicembre. È quanto è stato concordato in settimana durante un incontro promosso dal Gruppo di lavoro sui poligoni di tiro della Commissione parlamentare di inchiesta «sull’esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all’uso dell’uranio impoverito», che ha sentito i consulenti dell’organismo e l’assessore De Francisci. «Dopo la presentazione dei dati preliminari, rassicuranti, sulla catena alimentare – spiega La De Francisci – intendiamo accelerare per l’avvio dell’analisi epidemiologica, con il supporto dell’Istituto superiore di Sanità e come previsto nel decreto del maggio scorso, con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi a delineare finalmente un quadro completo e chiaro sulla situazione sanitaria delle aree militari, dando risposte alla popolazione».

 

Alla visita della metà del prossimo mese potrebbe partecipare anche una delegazione della Commissione, considerato che ha già fissato sempre per quel periodo un sopralluogo al Poligono di Capo Frasca, all’aeroporto militare di Decimomannu e al poligono di Teulada. Ieri il procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, ha sequestrato un agnello nato con gravi malformazioni in un ovile confinante con il Poligono di Quirra. L’agnello ha il cervello esposto (non ha la scatola cranica) e le orecchie molto più lunghe del normale. Il procuratore ha sequestrato l’animale per verificare se l’anomalia sia legata a materiali inquinanti presenti nell’area militare.

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