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Pomigliano. I lavoratori del PRC “non sorpresi” da Marchionne

La decisione di Marchionne di disdire tutti gli accordi dal 1971 a oggi, è una notizia che a noi lavoratori di Pomigliano non sorprende. L’avevamo detto fin dall’inizio della vertenza che nel mondo del lavoro, qualcosa stava cambiando. Ai tavoli della pseudo – trattativa tra sindacato e azienda, era evidente l’impostazione autoritaria della Fiat e l’assoluta condivisione delle parti Governative che, invece come gli compete, avrebbero dovuto assumere un ruolo di mediatore.

Il circolo PRC FIAT AUTO AVIO fin da subito ha denunciato, che quel ricatto, il modello Pomigliano, non era una particolare eccezione, come contrariamente molti autorevoli politici, falsi sindacalisti, opinionisti, tecnici ed economisti ci vollero raccontare.
L’intenzione di Marchionne di esportare il “modello Pomigliano” a tutto il gruppo era chiara, ed è stata facilitata da un Governo che appoggiava e anzi favoriva l’estensione anche ad altre categorie di lavoratori.
Tra gli obiettivi principali del piano c’era, e c’è tuttora, quello di far fuori il sindacato che si opponeva a questi “cambiamenti”, la fiom, la sola rimasta a difendere i lavoratori, mettendo in campo una guerra nei confronti degli iscritti e militanti di quest’organizzazione paragonabile agli anni delle repressioni della Fiat di Valletta.
Il circolo PRC FIAT AUTO-AVIO di Pomigliano d’arco sarà presente alla festa annunciata dalla Fiat per il lancio della Nuova Panda a dicembre, a spiegare ai giornalisti che ci saranno, cosa accade nello stabilimento a quei lavoratori che non rientrano nelle grazie della direzione aziendale o di qualche meschino sindacalista, sguinzagliato dal padrone. Invitiamo pertanto tutte le forze politiche e sociali a stare con noi in piazza per denunciare l’autoritarismo della FIAT e del suo A.D. Marchionne.

circolo P.R.C. Fiat Auto-Avio Pomigliano d’arco

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