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Borse e titoli sulle montagne russe

La Borsa di Milano è risalita ed è tornata in territorio positivo, dopo le oscillazioni successive ai risultati dell’asta, che ha avuto per oggetto titoli di stato con scadenza il 15 novembre del 2014, bond con scadenza il primo settembre nel 2020 e bond decennali con scadenza il primo marzo del 2022. Stamattina avevano aperto in negativo tutte le borse europee mentre era aumentato lo spread tra i titoli italiani, spagnoli e francesi con quelli tedeschi. che adesso è però sceso di un pò: a 499 punti. Le grandi banche giapponesi dismettono i titoli dei Piigs. Anche Gran Bretagna e Stati Uniti non se la passano bene. Anche la tripla A non basta più.

Nel frattempo anche il colosso bancario giapponese Nomura ha annunciato un drastico taglio della propria esposizione al debito pubblico dei paesi in crisi dell’Eurozona, i cosiddetti Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Portogallo). In una nota pubblicata sul suo sito, infatti, Nomura annuncia di aver “scaricato” dal 30 settembre scorso 2,67 miliardi di debito in quest’area, portando il totale da 3,55 miliardi a 884 milioni di dollari. Il calo più forte è però nel portafoglio di titoli italiani, sceso da 2,81 miliardi a 467 milioni di dollari. Molto forte il calo anche sul fronte del debito spagnolo sceso da 465 a 175 milioni di dollari. Quasi azzerato (con un dimezzamento a soli 27 milioni) il peso del debito greco. In controtendenza, invece, l’esposizione verso i titoli dell’Irlanda, cresciuta di 7 milioni di dollari a quota 315 milioni.

Ma anche le economie del modello anglosassone non godono di ottima salute. I conti pubblici britannici infatti vanno peggio del previsto con un nuovo buco annuo da 30 miliardi di sterline, almeno per il prossimo biennio. Lo scrive oggi il Financial Times. L’agenzia Fitch ha invece annunciato di avere confermato il massimo rating per il debito degli Stati Uniti ma di aver rivisto al ribasso l’outlook, che scende da “stabile” a “negativo”. In una nota l’agenzia spiega come “la conferma del rating sovrano AAA riflette i solidi fondamentali economici e di credito degli Stati Uniti”, in uno scenario in cui “dollaro e buoni del Tesoro rimangono punti di riferimento globali, con minimi rischi e bassi costi di finanziamento”. Tuttavia la revisione in negativo delle prospettive – continua la nota – “riflette il calo della fiducia sull’attuazione in tempo delle misure sui conti pubblici necessarie per riportarli su una traiettoria sostenibile, alla luce del fallimento del comitato misto del Congresso» incaricato di definire tagli di bilancio per 1.200 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni”.

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