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Val Susa No Tav. Come se la racconta il potere

La cronaca secondo le agenzie. In modo che possiate vedere come l'”informazione primaria” – quella appunto delle agenzie di stampa – influenzi direttamente le cronache di tutti i giornali e le tv che non hanno la capacità (o l’indipendenza politica) per mandare gente sul posto.

L’esame delle frasi che ritroverete domani sulla stampa potrebbe esseere molto interessanti.

19.30 Due persone che hanno partecipato alla manifestazione contro la Tav oggi in Val Susa sono state trasportate in ambulanza negli ospedali di Susa (Torino) e al Cto del capoluogo piemontese. Uno dei due è stato ferito a un occhio e ha riportato un trauma cranico, ma è vigile e cosciente all’ospedale Cto di Torino, dove è trattenuto in osservazione. Il secondo, invece, ha riportato un trauma a una caviglia ed è stato medicato all’ospedale di Susa (Torino) e poi dimesso. Ha riportato una prognosi di 30 giorni il manifestante ferito alla testa che è stato trasportato all’ospedale Cto di Torino. Si tratta di un giovane di 16 anni residente a Venaus (Torino), che è stato trattenuto in ospedale.

Venaus è uno dei comuni della Val Susa. Quindi il ragazzo ferito è un “locale”, o come bisognerebbe far notare magari a miss Bonino, “un difensore della valle”. Ci voleva tanto, carissimi colleghi dell’Ansa, ad aggiungere dopi “Venaus (Torino)” questa piccola precisazione geografica? Ah, già… non tornava utile alla tesi cantata da tutti i politicanti da strapazzo che “si tratta di violenti venuti da fuori”… E voi sareste i “professionisti dell’informazione”? Quelli che si attengono a un codice deontologico?

19.10 Il movimento No Tav terrà un’assemblea alle 21 sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia occupata dalle 12 e 45 di oggi. Lo ha spiegato uno dei leader, Maurizio Piccioni, ricordando che alle 22 dovrebbe riprendere la circolazione dei Tir. «È stata – ha detto dal palco montato sull’autostrada – una giornata positiva. La nostra è un’azione di lotta concreta, da vent’anni siamo in piazza, siamo un problema per Passera, un altro ultras del Tav. Ma noi continuiamo a resistere, non abbiamo alternativa, e si vince».

18.00 È tornata la calma al cantiere Tav di Chiomonte. Gli ultimi manifestanti No Tav che si erano raccolti a circa un chilometro, oltre il ponte sul torrente Clarea, se ne sono andati. La polizia sta ripulendo la Baita Clarea, la costruzione (abusiva) simbolo del movimento, sequestrando il materiale che – versimilmente – è stato adoperato per l’ultimo assalto al cantiere come le fionde e gli scudi in plexigas. Il resto del materiale, come gli zaini abbandonati nella fuga, verrà consegnato ai proprietari che ne facciano richiesta. Una rocciatrice specializzata della polizia ha raggiunto uno degli «osservatori» costruiti sulla cima degli alberi dai No Tav per controllare cosa vi è rimasto all’interno.

 17.00 Dall’autostrada A32, a Susa, sempre occupata da qualche centinaio di persone – ma il viavai è continuo – è stato lanciato un appello a tutti i No Tav a partecipare al bivacco, su entrambe le carreggiate. «È importante essere in tanti – ha detto uno dei leader del movimento, Maurizio Piccioni – anche perchè molte persone sono state bloccate nei boschi dalle forze dell’ordine mentre ridiscendevano a valle. Ci sono stati feriti». Sull’autostrada il movimento No Tav si è attrezzato per una lunga protesta, anche se il sole è calato e la temperatura si sta rapidamente abbassando dopo una giornata ventosa ma insolitamente calda per il periodo. È stato montato un palco per gli spettacoli, si balla e si suona musica. A un gazebo vengono distribuiti cibi e bevande calde con offerta libera per il movimento No Tav.

16,25 Un gruppo di qualche centinaio di manifestanti, appartenenti all’area antagonista, ha attaccato le forze dell’ordine in Val Susa dopo aver formato una sorta di testuggine con gli scudi di plexigas ed è stato respinto con lancio di lacrimogeni. In questo modo i manifestanti sono riusciti a rovesciare il massiccio «betafance» di cemento armato che bloccava la strada di accesso al varco principale del cantiere della Tav di Chiomonte. È seguito il lancio di pietre, fumogeni e bombe carta. Le forze dell’ordine hanno respinto la carica servendosi di lacrimogeni e il denso fumo bianco ha completamente coperto la piccola vallata, provocando anche un fuggi-fuggi di animali selvatici. Fra i No Tav viene segnalato per ora un ferito a un’occhio.

15.00 Alcuni lacrimogeni sono stati lanciati dal tratto del viadotto dell’autostrada del Frejus verso i dimostranti No Tav che, nel fondovalle, volevano ripetere un tentativo di sfondamento del blocco delle forze dell’ordine e raggiungere le recinzioni dell’area del cantiere dell’alta velocità. Il primo tentativo dei No Tav era già stato respinto. Fra i dimostranti ce n’erano alcuni provvisti di maschere antigas e cesoie.

14:36 Alcuni manifestanti che si erano avvicinati alle reti di recinzione dell’area del cantiere della Tav a Chiomonte (Torino) sono stati allontanati dalle forze dell’ordine con getti d’acqua. I manifestanti che hanno raggiunto le aree perimetrali intorno al cantiere – si apprende dalla Questura di Torino – sono alcune centinaia e si trovano sia all’altezza dell’area museale, nella Val Clarea, sia davanti ad alcuni dei cancelli della centrale elettrica, sulla via dell’Avanà. Molti dei manifestanti che si trovano in questi punti – riferisce la Questura di Torino – hanno il viso coperto e sono muniti di maschere antigas. Proprio alcuni di questi manifestanti, nel momento in cui si sono avvicinati alle reti, sono stati respinti dalle forze dell’ordine con brevi getti di acqua.

14.35 Alcuni lacrimogeni sono stati lanciati dalle forze dell’ordine per disperdere un gruppo di No Tav che si era inerpicato sul costone di una montagna per aggirare lo sbarramento di polizia e carabinieri per raggiungere le recinzioni del cantiere. È successo nella zona che ricade verso la baita Clarea e l’abitato di Giaglione.

13:40 Una decina di No Tav della Valle di Susa è riuscita, aggirando i blocchi in cemento armato e percorrendo una mulattiera, a portarsi a ridosso di una delle recinzioni esterne che delimitano l’area del cantiere pr la costruzione della ferrovia Torino-Lione. Il gruppo, composto in prevalenza da persone di mezza età, è in atteggiamento pacifico e, con gli uomini delle forze dell’ordine arrivati sul posto, ha intavolato una discussione. «Faccio disobbedienza civile – ha detto quello in apparenza pi—’ anziano – e non mi muovo da qui». Davanti al blocco, intanto, una banda musicale e un coro hanno eseguito «Bella Ciao» (arrangiata in maniera swingante) e «Muntagne del me Piemunt», una ballata dello chansonnier torinese Gipo Farassino (che è stato anche un importante esponente della Lega Nord piemontese). Un attivista ha ottenuto il permesso di varcare per qualche istante la poderosa struttura in cemento e posare in terra alcune copie dell’opuscolo «150 ragioni contro la Torino-Lione».

12:58 Centinaia di manifestanti No Tav stanno occupando la A32 Torino-Bardonecchia all’altezza dello svincolo di Susa, nei pressi dell’autoporto. I gruppi più numerosi si trovano sulla carreggiata verso Bardonecchia; alcuni manifestanti sono giunti anche sull’altra carreggiata. Al momento non ci sono incidenti. Sono circa 200 i manifestanti No Tav che si sono accampati sull’autostrada vicino allo svincolo di Susa. «Dopo sei anni da Venaus – ha detto una donna del movimento – siamo ancora qua a metterci di traverso. Parte l’ ‘accampatà degli indignados valsusini. Siamo qui a dire no alla militarizzazione e a chi ne è complice come la Sitaf. Finchè riusciremo a fare pressione forte sull’autostrada aiuteremo chi fa pressione sul cantiere». Sull’autostrada volteggia un elicottero dei carabinieri, mentre a poche centinaia di metri dai manifestanti sono ferme due furgoni dell’Arma.

12:45 Il corteo di Susa, composto da alcune migliaia di persone, è arrivato nella zona dell’autoporto e degli uffici della Sitaf. Allo svincolo dell’autostrada molti manifestanti battono con bastoni sui guard-rail provocando un rumore assordante. Finora la manifestazione di Susa si è svolta pacificamente. Molti dei manifestanti – si apprende dalla Questura di Torino – si trovano a ridosso del’autostrada A32 Torino-Bardonecchia per cui la Sitaf, che è la società di gestione della stessa autostrada, per motivi di sicurezza autostradale, sta avviando le procedure di chiusura dell’arteria, in entrambe le direzioni, nel tratto compreso fra Chianocco e Venaus. La stessa Questura ha reso noto che alcuni manifestanti giunti in Val Clarea, nella zona della baita, sono stati notati in possesso di frombole, che sono un particolare tipo di fionde.

12:16 Un gruppo di un centinaio di No Tav, di quelli partiti da Giaglione, è riuscito a raggiungere la baita Clarea alla Maddalena di Chiomonte e si è portato quasi a ridosso delle recinzioni del cantiere, sotto i viadotti dell’autostrada. La zona è interdetta al passaggio da un’ordinanza della Prefettura. I No Tav hanno aggirato le barriere del sentiero principale percorrendo dei tracciati diversi, alcuni assai disagevoli. La baita è distante dal cantiere Ltf della Tav, che è circodanto da reti protette da massicci sbarramenti della polizia.

 

11:16 È partito il corteo No Tav di Susa, al quale partecipano centinaia di persone, dirette all’autoporto e alla sede della Sitaf. Nelle prime file del corteo ci sono famiglie con bambini, alcuni dei quali su passeggini. Il primo striscione è retto proprio dai bimbi: con i colori dell’arcobaleno c’è scritto: «la valle nelle nostre» e il messaggio è completato da stampi di mani multicolori. Qualche metro più indietro, dopo un camioncino che diffonde musiche, i manifestanti adulti del movimento No Tav con militanti di Fiom, Cub, Prc, SInistra Critica. Uno dei primi striscioni è quello portato da alcuni medici: «Noi sanitari No Tav siamo per la salute. Nel corteo di Susa c’è uno dei leader del movimento No Tav Alberto Perino che ironizza sul ministro dell’Economia e dei Trasporti: »Passera è un banchiere – dice – io sono stato un bancario«.

«I soldi per il cunicolo della Maddalena della Torino-Lione sono stati presi dai fondi per la sicurezza delle scuole e dell’edilizia carceraria»: lo afferma Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav, in testa al corteo di Susa. Per gli oppositori della Torino-Lione è la prima manifestazione con il nuovo Governo. «Per noi – dice Perino – non ci sono governi amici e un governo tecnico è una cosa folle perchè non risponde mai di quello che fa, è un ritorno al Medioevo quando si chiamava il podestà dal paese vicino. E la politica sta facendo cose immonde: stanno cercando di salvarsi lo stipendio e la pensione ma del Paese non gliene importa nulla». Per quanto riguarda la protesta, «continueremo la nostra disobbedienza civile – conclude Perino – possono pure metterci in galera».

Persone sconosciute hanno parzialmente danneggiato la scorsa notte due delle tre opere collocate dalle forze dell’ordine in località Giaglione, sulla strada sterrata che porta alla cabina elettrica, a circa un chilometro e mezzo dal cantiere della Tav. Lo si apprende dalla Questura di Torino che precisa che le opere erano state sistemate nella giornata di ieri per garantire la piena attuazione delle ordinanze del Prefetto del capoluogo piemontese che vietano, fino alle 7 di domani mattina, la circolazione di persone e mezzi nell’area intorno al cantiere della Tav di Chiomonte, compresi sentieri, strade, prati e boschi. Le opere sono state sistemate oltre che che a Giaglione, anche a Chiomonte. Al momento – precisa la Questura di Torino – non si segnalano situazioni particolari.

 

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Rapida rassegna stampa delle dichiarazioni dei politici sugli scontri di oggi, così come riportate dalle agenzie di stampa. Vi abbiamo messo tra parentesi anche i partiti cuui appartengono, perché altrimenti poteva diventarvi conplicata la profonda differenza di cultura politica e di interessi sociali tra centrodestra e centrosinistra. Certo un po’ di straniamento rimane: dove cazzo sta la differenza?

Cominciamo però con Paolo Ferrero, unica voce pro-manifestanti registrata fino alle 20 di oggi.

 

Ferrero (Prc) Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della sinistra, presente oggi ai cortei in Val di Susa, ha difeso le ragioni della protesta. «Queste persone hanno ragione a manifestare contro un’opera inutile e dannosa. Tanto più se non ci sono i soldi per le pensioni! Usino il denaro previsto per fare la Tav, ben 17 miliardi, per il riassetto idrogeologico del territorio. Basta con la militarizzazione della Val di Susa».

 

E ora il coro dei farisei…

Sel si divide. Gli incidenti di oggi in Val di Susa causano una divisione all’interno di Sel, Sinistra ecologia e Libertà, a Torino, con il segretario provinciale, Michele Curto, in prima fila alla manifestazione, e la minoranza del partito che prende le distanze. «Oggi la Valle di Susa è nuovamente bloccata, l’autostrada A32 è chiusa. Gli scontri, ci hanno trasmesso immagini tremende di uno spettacolo di cui l’Italia non ha certo bisogno», scrivono Chiara Acciarini, Antonio Ferrentino, Marco Grimaldi, Liuni Matteo, Giovanni Mastroleo, Matteo Pugliese, Luca Robotti. «Noi riteniamo – aggiungono – che sia molto più utile per una forza politica di sinistra, nata per governare i processi complessi dell’attuale società, affrontare i problemi tenendo presente l’interesse dei territori e dell’intero paese. Non abbiamo mai lesinato critiche al progetto Tav, ma pensiamo che Sel dovrebbe concorrere a trovare una possibile via d’uscita». «Ribadiamo quanto già detto durante il congresso provinciale straordinario di poche settimane fa – aggiunge Robotti – che in Val di Susa vanno ascoltate le varie voci allo scopo di individuare progetti condivisi. Crediamo sia stato utile e giusto il metodo dell’ Osservatorio, mirato a dialogare il più possibile con i residenti e a ricercare la condivisione. Un metodo ancora valido, piuttosto che aderire semplicemente alle scelte di una parte».

Red. Anche questa è istruttiva. Chissenefrega dei stranguglioni filo-Pd che la minoranza pieontese di Sel ha dovuto mandar giù finora. La domanda è rivolta ai “professionisti dell’informazione” (come quella sul ragazzo ferito di Venaus): da quando in qua l’Ansa dà conto di una “spaccatura” resocontando soltanto una delledue posizioni? Anzi, addirittura della sola “minoranza”…

Merlo (Pd) «Come da copione, qualunque manifestazione cosiddetta ‘pacificà e democratica contro la Torino-Lione in questi ultimi anni, finisce puntualmente con sassaiole contro le forze dell’ordine, blocco dell’autostrada, disagi per i cittadini che non amano i disordini e violenze di vario genere»: lo afferma l’on. Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Commissione di Vigilanza della Rai. «Ma – aggiunge Merlo – al di là di questo film ormai noto alle cronache, resta aperta una domanda tutta politica. E cioè, le forze politiche che aderiscono, legittimamente, a queste iniziative, come ad esempio Sel, per non parlare di Rifondazione, cosa dicono dell’uso sistematico della violenza che puntualmente scandiscono le manifestazioni in Val Susa? Una domanda, questa, – conclude Merlo – che getta un ostacolo insormontabile per chi pensa di costruire un centro sinistra serio, coerente e di governo con il Pd».

 

Farinone (Pd) «Condanna per gli scontri avvenuti oggi sul cantiere della Tav a Chiomonte. Una manifestazione che inizia pacificamente non può finire in modo violento. Purtroppo c’è una minoranza che pensa di opporsi con la forza a un’opera importante per la mobilità nel Nord Italia»: lo afferma il deputato del Pd, Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei. «La Torino-Lione è un’opera finanziata dalla Ue, che risulta ancora più importante in un momento di crisi – continua Farinone – Questa opposizione è anacronistica».

 

Esposito (Pd) «Le manifestazioni odierne in Val di Susa si sono trasformate, come avevo facilmente previsto lunedì, nel solito circo violento utilizzato dalle frange antagoniste capeggiate da Askatasuna per attaccare il cantiere di Chiomonte e bloccare l’autostrada». Lo dice il parlamentare del Pd Stefano Esposito. «La differenza rispetto a ciò che è avvenuto a luglio – continua Esposito – è la forte diminuzione della partecipazione popolare. Purtroppo ci sono feriti tra le forze dell’ordine, ai quali va tutta la mia solidarietà e ringraziamento per la professionalità». « A questo punto – continua Esposito – con l’adesione formale data a queste manifestazioni da parte del neo segretario di Sel di Torino, Michele Curto, non è più rinviabile da parte del Pd una netta ed inequivoca presa di distanza da questo partito con il quale purtroppo governiamo anche Torino. Un partito che ha dato la copertura politica istituzionale a quello che rimane del movimento No Tav, e cioè i violenti». «Sono curioso di sapere – conclude Esposito – se Curto anche questa volta attaccherà le forze dell’ ordine scaricando su di loro la responsabilità di questi atti di violenza».

 

Carossa (Lega) «I facinorosi, gli antagonisti e i delinquenti perditempo che oggi hanno bloccato l’autostrada, e causato gli scontri in questa cosiddetta manifestazione contro la Tav, hanno dimostrato ciò che noi diciamo da tempo: che a loro della Val di Susa non importa proprio nulla. Cercano solo ogni occasione per arrivare allo scontro»: lo afferma il presidente del Gruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale del Piemonte, Mario Carossa. «Gli intollerabili episodi di violenza che si sono ripetuti ancora oggi – ha aggiunto Carossa – non solo non fermano in alcun modo l’avanzamento di un’opera necessaria come la Tav, ma danneggiano fortemente l’economia della Val di Susa e chi in montagna ci vive e lavora, gente che già si trova a dover fare i conti con un inizio di stagione invernale non certo favorevole». «Se questi antagonisti e appartenenti ai centri sociali sapessero cosa vuole dire lavorare – ha concluso – avrebbero più rispetto di chi la Val di Susa la vive ogni giorno».

 

Ghiglia (Pdl) «Ancora una volta un assedio violento ai cantieri della Torino Lione, ancora una volta un vile attacco allo Stato, rappresentato dalle Forze dell’Ordine, da parte di professionisti della violenza provenenti in gran parte dall’area antagonista torinese, che nulla hanno a che spartire con la Valle, nè con chi, se mai ci sia stato, voleva pacificamente manifestare il proprio dissenso all’Opera». Il deputato Agostino Ghiglia, vice coordinatore del Pdl in Piemonte commenta gli incidenti e invoca «il pugno di ferro contro questi soggetti violenti, organizzati come una falange militare, la cui impunità non può essere ulteriormente tollerata, nè in alcun modo giustificata». Il deputato del Pdl chiede, inoltre, che «d’ora in poi, siano oscurati i siti che fanno la cronaca in tempo reale degli scontri e delle illegalità».

 

Viale (Radicali) «Il solito film già visto. L’unica novità è Sel che cerca di fare concorrenza ad Askatasuma». Lo dichiara Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Torino eletto nelle liste del Pd. «Altro che a mani nude e volto scoperto come avevano detto – sottolinea Viale – si è consumato l’ennesimo assalto al cantiere e alle forze di polizia. L’adesione di Sel rende necessario un chiarimento in Consiglio Comunale perchè contraddice tutti i documenti su cui si fonda la maggioranza di Fassino».

 

Fiano (Pd) «La posizione del Pd non cambierà, la Tav è un’opera fondamentale, discussa e decisa in tutte le sedi opportune, di importanza strategica per lo sviluppo dell’Italia. Si deve fare e secondo le modalità stabilite». Lo afferma Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd. «Una piccola minoranza di violenti continua ad opporsi con metodi e forme di lotta inaccettabili e non condivisi dalla maggioranza del movimento che si oppone alla Tav», aggiunge Fiano che conclude: «Ancora una volta esprimiamo la nostra condanna per gli atti di violenza compiuti oggi contro polizia e carabinieri in Val di Susa, ai quali va la nostra solidarietà e ribadiamo a tutte le forze politiche che nessuna copertura può essere data a chi crede che in democrazia il dissenso si possa manifestare con la violenza».

 

Cota (Lega) «Ora basta, ci vuole serietà. L’opera aiuta a superare le difficoltà economiche della Valle di Susa»: lo afferma il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota (Lega Nord), commentando la manifestazione No Tav e le violenze di oggi in Val Susa. «Adesso – continua Cota – è davvero ora di finirla e di avere un minimo di serietà: queste manifestazioni raggiungono solo il risultato di attirare sempre più antipatia nei confronti dei No-Tav e di dare un ulteriore colpo alla già difficile situazione economica della Valle: da un lato stanno piovendo tasse da tutte le parti, dall’altro non è ancora caduto un fiocco di neve». «Oggi – afferma Cota che ha seguito costantemente la giornata in Val Susa in contatto telefonico col Prefetto di Torino – davvero non ha più alcun senso protestare con queste modalità contro un’opera che comunque si farà e che porterà lavoro e sviluppo anche per la Val di Susa». «Questa gente che viene da fuori per fare violenza – conclude Cota – ha dimostrato di non amare la Valle e la sua gente. Voglio ringraziare ancora una volta le Forze dell’Ordine per il loro lavoro e la professionalità dimostrata».

 

Fassino (Pd) «I violenti sono estranei alla Valle di Susa e sono contro la democrazia»: lo dice il sindaco di Torino, Piero Fassino, commentando gli incidenti di oggi intorno al cantiere della Tav Torino-Lione. «Ancora una volta – afferma Fassino – la Valle di Susa è stata sfregiata da gruppi di estremisti che nulla hanno a che fare con la Valle, la sua gente, i suoi interessi». «L’esiguità stessa dei partecipanti, rispetto a manifestazioni precedenti – aggiunge Fassino – conferma quanto il movimento di contestazione alla Tav sia stato sequestrato ormai da gruppi minoritari che fanno dell’esercizio della violenza il loro unico obiettivo. E si deve al senso di responsabilità delle forze dell’ordine se le conseguenze degli incidenti sono state contenute». «Chiunque abbia coscienza civile e democratica – conclude Fassino – non può che condannare le violenza di oggi e ribadire con fermezza che chi alla violenza ricorre si colloca fuori e contro la democrazia». Napoli (Pdl) «Antagonisti fa rima (quasi) con terroristi. I fatti accaduti oggi in Val Susa, con il ferimento di alcuni agenti e gli scontri organizzati con scudi di plexiglas in altre parti della valle, sono la conferma dell’atteggiamento delinquenziale di chi contesta la Tav»: lo afferma Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl Per Napoli, «organizzare un corteo e schierare nelle prime fila passeggini con i bambini è qualcosa di aberrante. Quei bambini sono stati usati come scudi umani, un vero e proprio ricatto alle forze dell’ordine, sono stati messi lì al solo scopo di ricercare un incidente clamoroso». Per Napoli, «bene ha fatto il Prefetto di Torino a emettere l’ordinanza di ieri, ma evidentemente è uno strumento ancora insufficiente. È giunto il momento di vietare del tutto ogni manifestazione, priva a questo punto di qualsiasi senso dal momento che la Tav si farà. Non posso che esecrare quanto è accaduto – conclude Napoli – e rinnovare la più ferma e convinta solidarietà alle forze dell’ordine, ai lavoratori dei cantieri e l’apprezzamento al prefetto di Torino».

 

Lega Il gruppo della Lega Nord presenterà una richiesta di comunicazioni al sindaco di Torino, «dopo che i consiglieri di Sinistra Ecologia e Libertà hanno deciso di schierarsi e partecipare in maniera attiva alle manifestazioni No-Tav di oggi in Val Susa»: lo afferma Fabrizio Ricca, consigliere comunale di Torino della Lega Nord. «Forse Sel, in crisi di identità per le politiche della sinistra torinese che non perde occasione di cementificare e privatizzare – dice Ricca – cerca così di riavvicinarsi al proprio elettorato, ma lo fa comportandosi in maniera irresponsabile e populista. Ciò che è da rilevare è che, come sempre, il Pd e i suoi alleati riescono a stare insieme solo per interessi politici e mai per quelli che ritengono essere davvero gli interessi dei cittadini. Ci auguriamo almeno che Fassino prenda le distanze dall’area estremista della sua maggioranza».

 

Ma l’oscar della faccia come il cuoio della sella va a Emma Bonino, reazionaria di razza che riesce nel miracolo di falsità di chiedere “allo stato di proteggere la Val Susa dai No Tav”.

Bonino (Radicali) «Difendete la Valle di Susa dai No Tav, che hanno organizzato la manifestazione odierna con il chiaro intento di compromettere l’afflusso turistico nel ponte dell’Immacolata»: a lanciare l’appello al governo Monti è l’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, dopo il blocco dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia all’altezza di Susa. «La Regione – ha spiegato Bonino – ha stanziato risorse ingenti per migliorare i collegamenti da e per la Valle: oltre 15 milioni di euro per il cadenzamento orario e la riqualificazione delle stazioni. Ogni sforzo però viene vanificato se si consente ai No tav di bloccare l’autostrada, per di più nelle giornate di ponte, quando arrivano i turisti». Secondo l’assessore Bonino, «è evidente a tutti ormai che il movimento No tav non solo non ha a cuore gli interessi della valle, ma opera scientificamente per danneggiare il territorio: il suo unico scopo è autoreferenziale. Ma le istituzioni non possono permettere che poche centinaia di persone mettano a repentaglio l’economia della valle e ostacolino un progetto fondamentale per il territorio piemontese quale la Tav». Bonino esprime inoltre tutta la solidarietà della Regione Piemonte gli agenti schierati a protezione del cantiere. «Hanno dimostrato in tutto questo periodo – ha detto – grande professionalità e una grande capacità nel gestire situazioni molto delicate, pagando un tributo notevole in termini di feriti».

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