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Roma. Una beffa il bando di gara per l’autostrada Roma-Latina

Dopo che la Polverini aveva chiesto agli im-prenditori, durante l’Assemblea dell’ACER, di risolvere tra di loro il contenzioso (leggi arbitrato dei soci privati dell’ARCEA) e l’incontro con il banchiere/ministro Passera, ecco spuntare all’orizzonte l’ombra devastante del mostro di cemento e asfalto dell’autostrada a pedaggio Roma-Latina. Nonostante i tanti paletti disseminati sul percorso tecnico amministrativo, Autostrade del Lazio SpA pubblichera’ sulla G. U. Europea di lunedi’ 19 dicembre 2011, il bando di gara per “l’affidamento in concessione delle attivita’ di progettazione, realizzazione e gestione del corridoio intermodale Roma-Latina e del collegamento Cisterna-Valmontone”. Di seguito alcune questioni non dirimenti, che rendono questa operazione una grave forzatura. Le condizioni poste dal Cipe con delibera 88 del 2010, con le quali si vincolava la gara alla definizione del contenzioso arbitrale e al progetto esecutivo con gli ulteriori costi, della bretella tra l’A12 (Roma-Civitavecchia) e l’innesto a Tor de’ Cenci, non sono state risolte ne si ha notizia di aggiornamenti. Quest’ultima impatterà con la Riserva del Litorale e il Parco Regionale di Decima-Malafede, devasterà con il suo ponte/viadotto di 1,5 km l’area golenare del Tevere, insisterà su zone fortemente urbanizzate di Vitinia e Tor de Cenci, convoglierà ulteriore traffico pesante nazionale dei tir. Mentre non è dovuto sapere a che punto si trova l’indagine della Corte dei Conti per “distrazione di denaro pubblico” che ha portato al sequesto da parte della Guardia di Finanza di tutta la documentazione presso la Regione Lazio. Forse che sia bastato il ritirarsi dal contendere di quel grande speculatore Erasmo Cinque, il quale potrebbe essere stato accontentato con una partita di giro, entrando come azionista nella SAT, la Società che dovrebbe costruire l’autostrada tirrenica Cecina-Civitavecchia? Una cosa è certa, noi siamo gente che non molla mai e la prima cosa che faremo sarà quella di ricorrere al TAR e se non basterà faremo altrettanto rivolgendoci alla Corte di Giustizia Europea. Stiano certi lor signori che i pendolari, gli agricoltori e gli ecoresistenti se dovesse essere necessario metteranno i loro corpi davanti alle eventuali ruspe devastatrici… insomma noi faremo come i nostri fratelli e le nostre sorelle della Val di Susa NOTAV!

“Come una mantra naturale ribadiamo che la soluzione ecocompatibile e di tutela delle comunità locali e dell’ambiente, risiede nell’adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina, nel potenziamento della rete ferroviaria e nella costruzione della metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea” afferma in un comunicato Gualtiero Alunni, il portavoce del Comitato No Corridoio. “Questa è l’unica vera alternativa sinergica con la riduzione del traffico privato sulla Pontina, rendendo l’accesso su gomma a/da Roma più fluido, con quello integrato su ferro che ridurrà enormemente i tempi di percorrenza, con ulteriori benefici come la drastica riduzione dell’inquinamento e della salvezza di tante vite umane” denuncia Alunni.

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