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Sardegna. SOS dal Sulcis- Iglesiente

Abbiamo un territorio con una disoccupazione di massa e che rischia la desertificazione industriale.Siamo tutti direttamente o indirettamente vittime della ulteriore crisi che ha investito pesantemente il polo industriale di Portovesme e tutti i settori commercio,piccolo artigianato, turismo, agricoltura.Alcuni dati:
Otefal Sail (la ex Ila) fabbrica di laminati d’alluminio di Portovesme, 166 lavoratori dello stabilimento stanno aspettando un asta. In caso di fumata nera dell’asta, i 166 lavoratori andranno incontro al licenziamento dal 1 gennaio.

Gli operai Rockwool hanno occupato la galleria di Villa Marina a Monteponi Iglesias, hanno ricollocato tutti, loro no !! sono operai di sere B e sono in 58 i dipendenti dell’ex Rockwool di Iglesias.

Sono 80 gli operai attualmente in organico alla Sicmi di portovesme. I lavoratori sono in cassintegrazione da quasi 2 anni .
L’Euralluminia  è ferma nonostante tante promesse,sono circa 700 (circa un migliaio con l’indotto) i lavoratori che rischiano il posto di lavoro ( e attualmente in cassintegrazione ). Per non parlare poi di Carbosulcis , Portovesme SRL e Alcoa, che per ora non hanno problemi ma potrebbero averne in un prossimo futuro.

Oltre tutto ciò gli incidenti sul lavoro nel Sulcis – Iglesiente sono in aumento da 1080 a 1182 tra il 2009 ed il 2010. I nostri giovani continuano ad emigrare e il nostro territorio viene deturpato e messo a rischio ambientale dalle basi militari, dai radar , dal Galsi ecc….

L’attuale polo industriale di Portovesme non è e non può essere il propulsore del futuro economico del territorio. Tuttavia nel breve e nel medio periodo il polo è l’unica risorsa certa,di importanza vitale per le popolazioni,da preservare attraverso interventi di consolidamento efficenziale. In una situazione difficile come questa per il territorio,credo occorra avviare una grossa mobilitazione e una lotta unitaria dei lavoratori,delle famiglie e delle organizzazioni sindacali del territorio.Per cercare di prospettare sviluppo e nel contempo lavoro e salute per i cittadini del Sulcis – Iglesiente . Perchè per esperienza personale dico che la lotta paga,come ha pagato quella grande e tenacissima lotta dei minatori della Carbosulcis 16-17 anni fa,dove il sottoscritto era tra i protagonisti. 

 

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