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Comitato acqua pubblica Bologna: “Monti peggio di Berlusconi”

Una campagna di «obbedienza civile» perchè sia rispettato il risultato del referendum. Una conquista che, per il comitato referendario ‘Acqua bene comune’ di Bologna, è messa a dura prova sia a livello nazionale che locale. Appuntamento per mercoledì pomeriggio davanti alla Prefettura di Bologna con un presidio per dire ‘no allo scippo della vittoria referendaria’.
E iniziative analoghe sono previste in quasi tutti i capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli. «Sia il primo quesito referendario (che consente la gestione ‘in house’ dei servizi idrici) che il secondo (che impedisce la remunerazione del capitale investito dal gestore attraverso la bolletta) non vengono rispettati o vengono svuotati di significato – ha detto Andrea Caselli del comitato – L’atteggiamento del nuovo governo è nel solco del precedente. Anzi, con uno slogan possiamo dire che Monti è peggio di Berlusconi. Con un atteggiamento, tra l’altro, infido da parte di chi si sta occupando di questa materia perchè le norme sono nascoste in mille tecnicismi».
Caselli ha ripercorso le liberalizzazioni avviate dal governo Berlusconi con la manovra di agosto e che stanno proseguendo nella cosiddetta ‘fase 2’ di Monti. Nella quale sarebbero presenti norme che rendono molto complicata la gestione pubblica dell’acqua andando contro il ‘dettato referendariò. Quanto alla remunerazione del capitale, «abbiamo assistito – ha spiegato Caselli – a un rifiuto complessivo dei gestori ad adeguarsi. E in provincia di Bologna, ad esempio, con la nuova convenzione siglata il 22 dicembre è comparsa una nuova voce nella bolletta legata agli oneri finanziari. Quella delibera, tra l’altro, dopo quasi un mese non è ancora resa pubblica. Quando l’avremo sarà valutata da uno staff legale che Federconsumatori ci ha messo a disposizione. E siamo pronti a impugnarla davanti al Tar». Nel frattempo, anche in Emilia-Romagna è partita una campagna per chiedere ai gestori di smettere di farsi rimborsare i capitali investiti. E per ottenere i rimborsi di quelli pagati dopo l’abrogazione delle vecchie norme.

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