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Alcoa: Sulcis in lotta, manifestazioni a Decimomannu e Cagliari

“La situazione che si è creata all’Alcoa di Portovesme è esplosiva, la giusta mobilitazione dei lavoratori in difesa dello stabilimento va sostenuta. Non è accettabile che venga messo in ginocchio un intero territorio. Il governo deve imporre alla multinazionale di tenere aperti gli impianti e deve convocare subito un nuovo tavolo”. E’ quanto ha detto ieri Laura Spezia, della segreteria nazionale della Fiom-Cgil. 

Ieri gli operai dello stabilimento sardo che la multinazionale vuole chiudere si sono mobilitati con diverse iniziative. Un gruppo di lavoratori è arrivato a Roma e si è incontrato con il segretario del PD Pierluigi Bersani che si è detto disponibile a impegnarsi per una soluzione non traumatica della vertenza.
Ma le maggiori mobilitazioni hanno avuto luogo in Sardegna. Un corteo di auto dei lavoratori dell’Alcoa, partiti ieri mattina intorno alle 8.30 dalla fabbrica di Portovesme con l’intenzione di raggiungere Cagliari per protestare contro la decisione della multinazionale Usa di licenziare oltre 500 dipendenti, ha raggiunto l’aeroporto militare di Decimomannu, dove ha sede la base dell’Aeronautica Militare. Più di un centinaio di auto si sono fermate davanti all’ingresso della base, bloccando la circolazione stradale per qualche tempo. Una protesta rumorosa, con fischietti e megafoni quella degli operai del Sulcis Iglesiente, accompagnati da diversi rappresentanti di sigle sindacali. I lavoratori hanno chiesto di incontrare il comandante della base aerea – incontro poi ottenuto – e girava voce che successivamente si sarebbero spostati verso il vicino aeroporto civile di Cagliari-Elmas, dove già due anni, con un blitz a sorpresa, occuparono la pista facendo saltare anche alcuni voli. Ma l’ulteriore protesta, almeno ieri, non c’è stata. «Siamo fermi di fronte alla base aerea di Decimomannu per la correlazione della presenza degli americani in Sardegna e chiedere al comandante di interloquire con l’ambasciata Usa in modo che solleciti l’Alcoa a ritirare la decisione di chiudere Portovesme» hanno spiegato i lavoratori davanti ai cancelli dell’aeroporto militare prima di recarsi a Cagliari per manifestare sotto la prefettura. 
Dopo alcuni minuti una delegazione di rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil è stata ricevuta dal prefetto di Cagliari Giovanni Balsamo. Balsamo ha annunciato che la settimana prossima ci sarà una nuova convocazione delle parti a Roma. I sindacati hanno respinto la proposta del ministero dello Sviluppo economico, riportata dai rappresentanti dei lavoratori dopo il vertice di venerdì scorso, «di fermare gli impianti e ipotizzare un percorso di cassa integrazione» – richiesta peraltro già bocciata dall’azienda che ha ribadito la volontà di fermare la produzione – e hanno chiesto al prefetto di sollecitare a tutti i livelli le istituzioni regionali e nazionali perchè si cerchi una soluzione «con o senza Alcoa». «Si deve salvaguardare l’impianto perchè è il nostro futuro», ha chiarito il prefetto Balsamo al quale è stato regalato un caschetto da operaio.

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