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Spera in un lavoro, gli fanno firmare l’affitto di un bordello

Ci sono piccoli fatti di cronaca che raccontano lo stato «vero» della società molto meglio di un saggio sociologico. Un migrante originario del Marocco, a Brescia, dopo aver cercato inutilmente e a lungo un posto di lavoro «regolare», tale da consentirgli di accedere a qualche diritto, aveva finalmente trovato l’occasione giusta. Aveva firmato un contratto che per lui era «di lavoro». Ma il gesto – forse per la scarsa conoscenza della lingua, forse per l’eccessiva fiducia nei suoi «benefattori» – gli ha procurato qualche guaio fortunatamente finito bene. Per lui. Secondo quando ha scoperto la squadra mobile di Brescia, il migrante aveva sottoscritto il contratto di affitto di un appartamento del centro cittadino; dove però è stato scoperto un giro di prostituzione. Qui uno dei poliziotti si è finto cliente ed è stato accolto da una brasiliana che lo ha invitato a un rapporto sessuale in cambio di 150 euro. A truffare il marocchino disperato, due italiani di 74 e 37 anni (non è stato detto se «locali» oppure no), cui si era rivolto in cerca di un aiuto. I due nostri pessimi connazionali sono stati denunciati per favoreggiamento della prostituzione, falso ideologico in atto pubblico e truffa in concorso.

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