Menu

L’ambasciata venezuelana e l’on. Santagata

Dall’ambasciata venezuelana ieri abbiamo ricevuto questa missiva: «In relazione alle dichiarazioni dell’on. Giulio Santagata – Partito democratico -, espresse in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica realizzata dall’ambasciata della Repubblica bolivariana del Venezuela presso la Repubblica italiana per commemorare il 27 febbraio del 1989, la nostra missione diplomatica preferisce pensare che si tratti di disinformazione politica più che di immaturità». L’ambasciata si riferisce alla esilarante esternazione dell’on. Santagata, di cui anche il manifesto ha dato notizia il 2 marzo, in cui l’onorevole ex-margheritino, indignato, annunciava un’interrogazione parlamentare al ministro degli esteri dopo aver sentito di «una mostra a Roma sul dittatore Chávez in collaborazione con il Comune», per sapere «se si ritenga opportuno celebrare un dittatore condannato da tutte le ong che si occupano di diritti civili». L’ambasciata venezuelana è molto soft e troppo buona attribuendo simili miserie politiche-politicanti (non nuove dentro al Pd sul Venezuela chavista) a «disinformazione» più che a «immaturità». Loro non sanno, logico, che un consigliere economico di Romano Prodi a Roma e Bruxelles, un ex-ministro dello stesso Prodi, non può essere così «disinformato» (o «immaturo»), come non si fosse mai mosso dal natìo borgo di Zocca. Lui è informatissimo sul Venezuela del «dittatore» Chávez e che sia stato eletto e rieletto in elezioni non meno democratiche che negli Usa o in Italia, non importa: lui sa che è stato «condannato», gliel’hanno detto «tutte» le ong impegnate sui diritti civili. Disinformazione? Immaturità? No, è proprio squallore.

 
da “il manifesto”

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *