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Slai Cobas: “Fiom vanta meriti non suoi”

«Ben venga che la Fiom si faccia scudo dello Slai Cobas contro Marchionne, ma sarebbe stato corretto citare il nostro sindacato nel volantino sulla sentenza a nostro favore con cui la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Fiat Sata di Melfi sulla cessione di credito per le quote sindacali».
È quanto afferma Mara Malavenda, del coordinamento nazionale dello Slai Cobas, commentando un volantino apparso sul sito internet della Fiom, nel quale si cita la sentenza della Cassazione, che lo scorso 17 febbraio ha respinto un ricorso della Fiat Sata di Melfi, confermando la condanna per attività antisindacale emessa dalla Corte d’Appello di Potenza nel 2006. Un volantino, quello della Fiom, che oggi è stato distribuito davanti ai cancelli dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, dagli iscritti allo Slai Cobas, con l’aggiunta di una ‘postilla’ con la quale si ‘condanna la scorrettezza’ del sindacato metalmeccanici della Cgil. «La Fiom – prosegue Malavenda – in palese difficoltà per il rifiuto di Marchionne ad effettuare le trattenute sindacali per i propri iscritti, si fa forte di questa importante vittoria dello Slai Cobas, sindacato che da sempre ha imposto alla Fiat il versamento delle quote sindacali dei propri iscritti tramite le cessioni di credito. Ed oggi la Fiom si appresta a mutuare dallo Slai Cobas lo stesso meccanismo. La scorrettezza consiste nel vantare nelle fabbriche meriti non suoi, in quanto la citata sentenza è stata emessa su ricorso Slai Cobas. Ma ben venga lo stesso, perchè questa importante vittoria giudiziale – conclude la sindacalista – che ‘manda alle ortichè le pretese autoritarie di Marchionne, vuole essere appannaggio della lotta per la democrazia di tutti i lavoratori delle fabbriche Fiat».

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