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Cagliari. I morti della crisi. Si suicida un artigiano

Un artigiano edile di 52 anni, rimasto senza lavoro, si è impiccato in Sardegna perché non sapeva più come fare per mantenere la famiglia, moglie e tre figli. “Scusatemi, ma forse non è solo colpa mia” ha scritto in un messaggio ai familiari lasciato sul tavolo usato per raggiungere la fune con la quale si è tolto la vita. L’artigiano, secondo quando pubblica il quotidiano L’Unione Sarda, era uscito di casa, in un paese dell’oristanese, due giorni fa e aveva fatto perdere le proprie tracce. Il telefono cellulare squillava a vuoto e le ricerche non avevano dato esito. Solo ieri un cognato ho controllato un locale che G. N. usava come deposito attrezzi, scoprendo il corpo appeso ad una trave. Il blocco dell’edilizia in tutta la Sardegna aveva fatto perdere il lavoro all’artigiano e, come hanno raccontato i parenti, tutte le sue richieste di aiuto per ottenere qualche commessa erano cadute nel vuoto. Nella lettera d’addio, l’uomo ha chiesto scusa alla famiglia, rivolgendosi soprattutto al figlio più piccolo. Proprio in ieri a Siliqua (Carbonia-Iglesias) si è svolta una fiaccolata per ricordare tutte le persone che si sono suicidate in Italia, travolte dalla crisi. Alla marcia silenziosa hanno partecipato in oltre 2.000. 

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