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Terremoto. I Vigili del Fuoco dicono no alla “tassa sulle disgrazie”

La legge di riforma della Protezione Civile contiene preoccupanti novità. “Privatizza il soccorso”, penalizza i Vigili del Fuoco e scarica sulla popolazione i costi economici delle catastrofi naturali.

Dopo il terremoto in Emilia, che ancora una volta ha visto i Vigili del Fuoco impegnati in prima linea nonostante le molte disfunzioni organizzative,  il coordinamento USB Vigili del Fuoco scrive a Vasco Errani, in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, per chiedere un incontro urgente sulla riforma della Protezione Civile. Il Decreto legge, varato dal Consiglio dei Ministri il 15 maggio scorso, contiene delle preoccupanti novità che secondo USB VV.F. avrebbero pesanti conseguenze sul Corpo nazionale, sugli Enti Locali e sulla popolazione tutta. In primis per quella che USB definisce la “tassa sulle disgrazie”, ovvero l’introduzione di polizze assicurative per danni da calamità naturali sugli immobili privati a qualsiasi uso destinati.

“La Riforma decisa dal Governo – recita la lettera indirizzata ad Errani – ci sembra diretta verso un depotenziamento sostanziale, se non una totale esclusione, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, insomma una sorta di “ privatizzazione del soccorso” e purtroppo, proprio in queste ore, nella Sua regione, si potrebbero concretizzare gli effetti  gravissimi di questa Riforma”.

La Riforma, insieme ai vari tagli alle attività di soccorso già operati dai precedenti governi, rischia di dare luogo a una miscela esplosiva. USB VV.F, convinta che uno Stato civile debba farsi carico della incolumità dei cittadini e del patrimonio artistico e culturale, attraverso progetti di previsione, prevenzione e monitoraggio del territorio, oltre al soccorso tecnico urgente, ha elaborato un percorso di modifica del testo della Riforma della Protezione Civile.

Si tratta di una proposta che vede i Vigili del Fuoco al centro della gestione delle modalità di intervento e gestione delle prime fasi emergenziali, per evitare disorganizzazioni e mancanze di responsabilità, lasciando la fase successiva agli enti locali o ministeri per gli interventi post emergenza.

Su questi temi, USB ha chiesto di avviare un confronto con le Regioni prima che il Decreto-Legge venga approvato con il loro parere.

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