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“Ciao, Gigi…”

Car* compagn*

 dopo un lungo periodo di sofferenze, conseguenti a un incidente stradale di ormai due mesi fa, il nostro compagno Gigi ci ha lasciati.
 E’ successo ieri, dopo una battaglia con i traumi che ne avevano colpito il fisico e una lunga degenza in terapia intensiva. 
In questi due mesi Gigi ha lottato contro una sorte che ci sembra tuttora troppo ingiusta e noi tutt* gli siamo stati vicin*. Con amore e discrezione ma con tutta
 la determinazione di cui siamo capaci. 
 Non amiamo le commemorazioni condite di enfasi e nemmeno le santificazioni post mortem. Vogliamo ricordarlo per quello che era, un compagno generoso e ruvido, su cui abbiamo potuto fare affidamento sempre. Gigi non era un maestro, nè un santo, nè un eroe. Era uno di noi, un tenero barbaro dalla incrollabile fede comunista che ha mantenuto salda pur attraversando i drammi dell’ultimo scorcio del Novecento e le difficoltà degli ultimi anni. Di eroico c’è sicuramente questo, l’ostinazione a credere in una società senza distinzioni di classi, liberata dal dominio del Capitale. Una posizione politica precisa, sempre netta e coerente che ha condiviso con noi tutt*, a testa alta nei tempi difficili che viviamo, e non è poco. 
Negli ultimi anni si era dedicato anima e corpo ad Officina99, la su a  casa da sempre, e con una dedizione ammirevole vi aveva impegnato tutta la sua vita. Il suo lavoro è dentro le mura del nostro centro sociale, che aveva in prima persona risollevato da anni difficili di crisi politica e progettuale, partecipando col suo entusiasmo scabro ed essenziale a tutti i progetti di sperimentazione politica e culturale che hanno fatto la storia recente di Officina99, anche quelli apparentemente più lontani dalla sua cultura. 
In questo momento dentro ognun* di noi al dolore della separazione si accompagna la consapevolezza di aver combattuto insieme anche l’ultima battaglia e di aver fatto tutto quello che era in nostro potere per strapparlo a quel letto d’ospedale e riportarlo in mezzo a noi, a combattere battaglie più consone alla sua storia di militante comunista.  
Lo abbiamo fatto con rabbia e con gioia, e quella rabbia e quella gioia sono quello che ci resta per continuare un cammino comune. Proveremo a colmare il vuoto della sua assenza come sappiamo, cercando una crepa nel muro che abbiamo davanti, ostinati ad abbatterlo per vedere la luce. 
Nel nostro pugno chiuso terremo la forza di un tuo sorriso.

Ciao compagno, fratello, amico.
 ti salutiamo così come concludevi le tue mail:   
> Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario
> L’unica lotta che si perde e’ quella che si abbandona.  (madri di plaza de mayo) > “Socializzare saperi, senza fondare poteri” [P.Moroni] > La conoscenza del singolo, diventi il sapere di tutti!  Ciao Gigi. le tue compagne e i tuoi compagni.

 

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