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Etruschi in discarica a Pizzo del Prete

— ETRUSCHI IN DISCARICA —

 

Si e’ conclusa la campagna di ricerca archeologica che da alcuni mesi ha impegnato i volontari del

Gruppo Archeologico del Territorio Cerite sulle colline di Pizzo del Prete e le Macchiozze, siti indicati quali inceneritore, discarica provvisoria o definitiva.

Sono stati schedati tutti i siti rinvenuti e posizionati ufficialmente su carta catastale quelli di maggior interesse. Il tutto è stato consegnato alla Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, che provvederà ai vincoli e alla tutela delle zone interessate.

In questi mesi si è proceduto alla ricognizione “a tappeto†sulle colline di Pizzo del Prete e le Macchiozze, allo scopo di individuare tutte le realtà archeologiche presenti.

Basandosi su precedenti segnalazioni ( ricognizioni archeologiche GAR 1972, Ager Caeretanus F.Enei 2001) , sono state rinvenute innumerevoli testimonianze archeologiche:

Un affioramento di resti fossili, un abitato dell’età del bronzo finale-ferro con la sua necropoli, un abitato di epoca etrusca e le sue 3 necropoli, quattro ville romane di cui due di notevole importanza.

In località Pizzo del Prete,( coordinate GPS : 41°58’30.91’’N 12°11’20.96’’E), a causa lavori agricoli, è stato rinvenuto e scavato con l’approvazione e la sorveglianza della Soprintendenza, un canale idrico di epoca romana, di lunghezza circa 50 mt, largo 1,50, profondo 4 mt , tutto interamente scavato nel tufo. Nelle vicinanze è stato individuato un pozzo-cisterna (ancora attivo!) dove veniva convogliata l’acqua che asserviva una villa romana nelle vicinanze. Dalle foto aeree e dall’andamento del canale, si deduce che ci siano altre strutture simili su tutta la collina.

Sempre a Pizzo del Prete (coord .GPS:41°58’24.62’’N12°11’4.50’’E), è presente il colombaio di Castel Campanile, l’abitato medievale distante solo 200 mt.. Un suggestivo ambiente rupestre per l’allevamento dei piccioni, reso accessibile dai volontari e visitato già da decine di persone e scuole.

In località Macchiozze, da una segnalazione precedente, è stata accertata la presenza di un’imponente villa romana imperiale, di cui rimangono le evidenti testimonianze sul terreno: frammenti di pareti con intonaco dipinto, tegole, vari tipi marmi, tantissime tessere di mosaico bianche e nere, frammenti di ceramica, di anfore. Nelle immediate vicinanze sono affiorati dal terreno strumenti litici e frammenti di ossa fossili tra cui due bellissimi molari di elefante antico, databile a circa 300.000 a.c., che testimoniano un giacimento fossile nel sottosuolo.

Sempre in località Macchiozze, oltre alla già conosciuta necropoli etrusca con tombe a camera

(coord. GPS:41°59’7.21’’N 12°11’30.68’’E, scavata nel 1914 di cui i vasi attici fanno bella mostra in vari musei nel mondo ( vedi il sito Oxford vases Castel Campanile) è stata rinvenuta una piccola tomba di infante ricavata nel banco di tufo. Sempre alle Macchiozze , nel punto più elevato della collina, è presente anche qui, una notevole villa romana imperiale di cui affiorano i resti delle strutture murarie intonacate, tegole, frammenti di ceramica, basoli stradali, macine da grano,marmi colorati. Ma la scoperta più eccezionale è stato il ritrovamento di altre due necropoli etrusche con tanto di tombe a camera, con i letti, le banchine, il columen (trave centrale del tetto), il dromos ( rampa d’accesso ), tutto perfettamente conservato e scavato nel tufo.Dalla tipologia pressoché identica all’altra necropoli già citata, si può dedurre una datazione del VII-VI sec. a.c. .

Le tre necropoli posizionate ai margini della collina delle Macchiozze su pareti di tufo, erano collocate visivamente con una serie di abitati della stessa epoca sulle cime delle colline limitrofe.

Piccoli villaggi agricoli di cui ne rimangono le testimonianze sul campo con frammenti di ceramica arcaica etrusca, tegole, anfore .

C erto sarebbe molto interessante nel caso in cui questi luoghi divenissero sedi di discariche, comunicare con direttori dei vari musei del mondo che ospitano il nostro bel vasellame, per organizzare magari una bellissima visita guidata a queste tombe tra immondizia e sniffate alla diossina. Così, oltre a farsi beffa di noi che ancora seppelliamo i rifiuti invece di riciclarli come bene prezioso, capirebbero che anche la cultura è considerata qui da noi, un “bene†da scarto, da seppellire in discarica in favore di altri “beni†e interessi più redditizi, ma molto più redditizi ….e capirebbero anche, che nel nostro bel Paese, non c’è neanche più rispetto per i defunti, perché se quelle tombe, quelle necropoli ora sono considerate come siti, reperti archeologici, in realtà non sono altro che CIMITERI, dove donne, uomini, piangevano i loro cari, i loro bambini e dove là sotto, sotto quella terra, su quei letti di tufo, in quei cocci, in quelle ossa, c’è il nostro DNA, dei nostri Avi, dei nostri Antenati, della nostra storia, storia che senza di essa non c’è futuro, non ci può essere un futuro, futuro che noi Volontari tutti, insieme ai Cittadini, le Associazioni, i Comitati, gli Allevatori, gli Agricoltori, le Amministrazioni locali, DIFENDEREMO FORTEMENTE.

 

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