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Montezemolo come Moretti: treni già rotti

Per un guasto al treno di NTV bloccata quasi due ore la stazione di Napoli Centrale. Disagi e ritardi per le centinaia di viaggiatori coinvolti. La ‘concorrenza’ sui binari non esiste.

Traffico ferroviario sconvolto questo pomeriggio a Napoli per un treno Ntv fermo per guasto sui binari della stazione Centrale. Molti altri treni, locali, intercity ed eurostar in entrata ed in uscita con centinaia di viaggiatori a bordo, sono rimasti fermi accumulando notevoli ritardi. Un treno av proveniente da Milano, in arrivo a Napoli alle 19,10 è stato fermo per quasi due ore alle porte della stazione.

I disagi sono stati notevoli e la perturbazione al traffico si è propagata a tutto il traffico nord-sud. La causa secondo la stessa Ntv – che come ormai da prassi, si è scusata per il disagio – è da attribuire ad un guasto al convoglio che stava rientrando fuori servizio e senza viaggiatori al deposito di Nola. Eravamo convinti che le nuove tecnologie adottate su queste macchine le rendessero meno soggette a guasti ma privati o non privati, i treni potranno continuare a rompersi ed a causare disagi a catena su tanti altri treni costretti a fermarsi in linea. Questo nuovo episodio, un’avaria ad un treno di una compagnia ferroviaria privata che determina la paralisi  anche dei treni delle altre imprese, è la dimostrazione oggettiva della particolarità del traffico su rotaia dove le attività di diversi soggetti – inevitabilmente – si condizionano a vicenda. Così come è gia accaduto più volte che i treni di Montezemolo si fermassero a causa di guasti su quelli di trenitalia. Non vi potrà mai essere una vera concorrenza sui binari, perché il sistema è caratterizzato da una rigidità intrinseca che rende tutti gli operatori reciprocamente dipendenti dall’affidabilità e gli standard di sicurezza di ciascuno degli altri. Solo ora si comincia a capire quanto sia importante mantenere un severo controllo sugli operatori ferroviari e i loro mezzi: un qualsiasi treno può bloccare decine di altri treni con migliaia di viaggiatori per non parlare di quello che potrebbe accadere in termni di sicurezza. Pur ipotizzando un sistema di penali che, per banali guasti come quello odierno, potrebbero anche essere rilevantissime resta il fatto che l’obiettivo principale di una società moderna dovrebbe essere quello di porre il massimo impegno per far funzionare al meglio i treni, in termini di sicurezza ed affidabilità  e non quello di creare un oligopolio – e magari anche un cartello – di imprese in falsa concorrenza tra loro. Finora la  concorrenza si è svolta sul marchio e sull’immaginario evocato, (frecce colorate contro treno patriottico, Italo), sul costo del lavoro (Montezemolo paga i nostri nuovi colleghi il 40 % in meno di noi), sul tipo di pelle delle poltrone dei vagoni extralusso e sul menù del ristorante. Quando si viaggia sugli stessi binari e si usano le stesse stazioni, la ‘concorrenza’ semplicemente non esiste.

 (15 giugno 2012)

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