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Fiat sale in Chrysler e scende in Europa

All’indomani dei pessimi dati sul mercato dell’auto in Italia, Fiat rende ufficiale la notizia di aver portato al 61% la sua partecipazione in Chrysler.

Fiat acquista infatti una parte della quota Veba e sale al 61,8% della Chrysler. L’azienda torinese ha comunicato al fondo Usa – socio di minoranza della Chrysler – “la volontà di esercitare la sua opzione di acquistare una parte della partecipazione detenuta da Veba nella società americana”. In base al contratto del 2009, Fiat ha diritto dal 1° luglio e per 4 anni, a rilevare ogni sei mesi il 3,32% del capitale di Chrysler dal fondo Veba, a un prezzo legato a “un multiplo di mercato (non eccedente il multiplo di Fiat) applicato all’EBITDA di Chrysler degli ultimi quattro trimestri, meno il debito industriale netto”.

A seguito del perfezionamento dell’acquisto, Fiat deterrà il 61,8% del capitale di Chrysler. Veba è un fondo fiduciario, gestito dal sindacato Uaw, che gestisce le prestazioni sanitarie per i pensionati Chrysler. La prossima tranche dell’opzione per Fiat scatterà il 1° gennaio 2013. Quindi è il sindacato Uaw che sta di fatto cedendo la propria quota; ovviamente a un discreto prezzo.

La decisione di Fiat era già stata preannunciata da Sergio Marchionne nelle scorse settimane; l’operazione conviene anche perché l’esborso atteso per il Lingotto in base ai parametri contrattuali – meno di 200 milioni di euro – è inferiore a quello che Fiat pagherebbe esercitando l’intera opzione sulla quota Veba, prezzo che attualmente ha superato i 5 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro) per il 41%.

L’aumento della quota non cambierà il conto economico Fiat 2012, poiché Chrysler è già consolidata al 100% dal 1° giugno 2011; è però un buon investimento in quanto Chrysler avrà quest’anno risultati nettamente migliori di quelli di Fiat, grazie anche alla ripresa del mercato americano dell’auto.

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