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Aggressione fascista a Pavia

PAVIA. Una tranquilla serata fra amici è stata bruscamente interrotta dalla violenza di cinque fascisti, che si permettono di decidere cosa si può indossare e cosa no in una città come Pavia. È accaduto martedì scorso, 28 agosto, in pieno centro, verso mezzanotte e mezza. I cinque fascisti, che sembrano facilmente collocabili all’interno del panorama pavese, non hanno potuto sopportare che un giovane abruzzese fuori sede indossasse una maglia rossa con la scritta “Antifascista”.
Lo hanno quindi avvicinato e bloccato, mentre si spostava in bicicletta su Corso Strada Nuova, fra i tanti locali ancora aperti, gremiti di gente. Ancora prima di poter dire una parola, il fuori sede ha incassato un pugno. Viene fatto scendere dalla bici ed è subito chiaro il motivo: «non lo sai che qui è così?», a Pavia non si può girare con una t-shirt antifascista. A detta dei cinque, sarebbe «proibito».
Per qualche minuto, continuano insulti e spintoni. L’abruzzese prova a difendersi, tenendo bloccato l’unico fra i cinque che lo stava aggredendo, fra gli sguardi attoniti dei suoi amici e l’indifferenza della movida notturna pavese. «Togliti quella maglietta», gli hanno infine intimato e quando lui ha provato ad infilarsela al contrario, gliel’hanno strappata di mano e se la sono portata via.
È finita così l’ennesima aggressione fascista dell’Italia democratica.
Per fortuna, questa volta, il ragazzo ne è uscito incolume e ci ha perso solo una maglia. Sappiamo che tante altre volte non è stato così. Ma non è solo per aggiungere un numero alla lunga lista di aggressioni (16 solo da marzo a luglio, secondo Enc.org/Antifa) che raccogliamo la testimonianza di questo compagno. Al contrario, è perché bisogna tenere alta la guardia contro le intimidazioni fasciste, sempre di più, sempre impunite.

fonte : https://abruzzo.indymedia.org/article/10335

Da parte nostra ci sentiamo obbligati a ricordare a tutti i conpagni che “antifascista” non è soltanto una parola per qualificare il proprio orientamento politico, ma uno schieramento di campo. In un conflitto sociale e ideale molto concreto. Le aggressioni fasciste ce lo ricordano. E allora ricordiamocelo sempre…

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