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Roma. Polizia contro gli operai Iribus al Quirinale

Protesta in piazza del Quirinale stamattina per gli operai dell’IRISBUS, stabilimento Fiat della Valle Ufita, in provincia di Avellino. A oltre 14 mesi dall’inizio della loro vertenza, dopo aver occupato la fabbrica, fatto scioperi, cortei, presidi e decine di iniziative, gli operai sono tornati a Roma per pressare le istituzioni. Determinati a ottenere risposte, non sono più disposti ad ascoltare la vuota retorica dei sindacati, per i quali “bisogna aspettare”, e dei politici, pronti a compatirli davanti alle telecamere e poi a non muovere un dito per loro.

Il 9 ottobre è fissato a Roma un incontro sull’IRISBUS presso il ministero dello Sviluppo Economico, un incontro che rischia però di concludersi con il solito nulla di fatto se nel frattempo i lavoratori non fanno sentire la propria voce… Dunque stamattina un presidio autorganizzato, composto da una trentina di esponenti del Comitato Resistenza Operaia e da alcuni amministratori locali (il sindaco di San Sossio Baronia, il vicesindaco di Flumeri e un assessore di Castel Baronia), ha occupato Piazza del Quirinale per chiedere un incontro con il Presidente della Repubblica Napolitano. Un Presidente che si è sempre dimostrato molto sensibile agli interessi dei padroni e dei capitalisti di questo paese, ma che nulla ha fatto per le tante situazioni lavorative in difficoltà. Eppure già nei mesi scorsi gli operai, complessivamente 680 quelli dell’IRISBUS, avevano più volte scritto al Presidente per sollecitare un suo intervento presso il governo e la stessa Fiat: non ci risulta che la vicenda sia stata menzionata nell’ultimo incontro con Marchionne.

Come sempre, quando le manifestazioni esprimono una vera rabbia e non sono sfilate inutili, la tensione si è alzata. Mentre la polizia blindava da subito la piazza, alcuni lavoratori e amministratori si incatenavano per protesta, e uno degli operai minacciava persino di cospargersi di benzina e darsi fuoco. Così, appena un’ora dopo dall’inizio della protesta, la polizia è intervenuta, colpendo con un pugno un manifestante, smantellando il presidio, controllando gli zaini e sequestrando materiali, identificando e portando in Questura alcuni operai, mentre gli amministratori sono stati convocati a colloquio con il Prefetto Giuseppe Pecoraro, con la scusa che Napolitano non era in sede e che il suo staff era impegnato.
fonte: Clash City Workers

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