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Domenica al lavoro? No grazie!

La USB Lavoro Privato, all’indomani delle manifestazioni avvenute in varie parti d’Italia contro le privatizzazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali, appoggia e sostiene le migliaia di lavoratori e familiari degli stessi che hanno profuso l’impegno nella costruzione e nella realizzazione dell’iniziativa.
Le parole d’ordine della manifestazione sono le stesse che hanno mosso il nostro comunicato all’indomani del decreto del governo Monti, noto come “salva Italia”, che di fatto ha liberalizzato gli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali, devastando la vita di relazione di oltre due milioni di lavoratori e delle loro famiglie.
Questa deregolamentazione non porterà alla crescita economica, ma solo all’inasprirsi di una crisi che già da diverso tempo sta affliggendo il commercio, aggiungendo un ennesimo tassello al puzzle di precarietà, basso salario, difficoltà nella vita di relazione e degli ormai pochissimi diritti per oltre due milioni lavoratori del settore.
Nel commercio circa l’80% degli occupati sono donne, con i problemi di genere che ne derivano, con le difficoltà quotidiane che vengono aggravate dalla deregolamentazione degli orari di apertura nel commercio. Un paese che si riempie la bocca di PARI OPPORTUNITA’, grava una fetta enorme di lavoratrici – che percepiscono un salario bassissimo, alle quali taglia ogni tipo di servizio sociale, dagli asili nido al trasporto pubblico locale, dalla scuola alla sanità – di un fardello che peggiora la loro socialità e delle loro famiglie, portando ad assurdi quali pagare una baby sitter che costa più di quanto guadagnato di domenica.
Lo strumentale richiamo all’Europa, utilizzato per far passare le peggiori nefandezze sulla testa dei cittadini e dei lavoratori italiani, risulta inoltre fuorviante. In Francia e in Germania, ad esempio, per le attività del commercio non vi è alcun limite di orario giornaliero di apertura e chiusura ma è salvaguardato il principio dell’apertura per deroga nelle giornate domenicali e festive.
In Italia, invece, il Governo dell’ultraliberista Monti ha scelto la via della completa deregolamentazione dell’attività, anche nelle giornate domenicali e festive.
Una ragione in più per partecipare alla manifestazione NO MONTI DAY del 27 Ottobre a Roma per esprimere la rabbia di chi non conosce più feste o domeniche ma in compenso subisce precarietà e ricatti, di chi deve rinunciare alla vita sociale in nome di un profitto che resta appannaggio di pochi, per urlare a Monti che col suo decreto ha “deregolamentato” le nostre vite.

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