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Anche Gardaland paga la crisi: 63 licenziati

Gli spacciatori di illusioni registrano l’ennesimo glop. A chi si preoccupava per la crisi dei settori produttivi, infatti, consigliavano di “pensare positivo”. Meno fabbriche?, più servizi, turismo, intrattenimento!
Cazzate, naturalmente. Se non c’è “produzione” di qualcosa (non necessariamente automobili o divani, ma qualcosa di indispensabile comunque per la vita delle persone), calano anche tutti gli “indotti” possibili. A cominciare dai “divertimentifici”. Se non girano soldi, cala l’occupazione, diminuiscono i redditi, insomma, non c’è proprio nessun motivo di “divertirsi”. Tanto più se bisogna pure pagare. e tanto, per farlo.
Gardaland tra gli altri paga la crisi dei consumi e si prepara ad avviare le pratiche per la messa in mobilità di 63 dipendenti. La conferma arriva dagli stessi vertici aziendali dell’azienda, di proprietà della multinazionale britannica Merlin Entertainments (possiede, tra gli altri, il London eye a Londra e controlla Legoland in Danimarca), a sua volta partecipata dai fondi Blackstone, Cvc capital partners e dai danesi di Kirkbi.

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2 Commenti


  • anna

    Vorrei sapere quali criteri sono stati usati per scegliere 63 persone da licenziare da Gardaland. A base di quali criteri lasciano a casa le donne con i figli a carico? Da qua segue che le donne non devono più fare i figli perché non c’e nessuna garanzia che domani loro o i loro mariti non perdono il posto di lavoro? A base di quali criteri è stato “messo in mobilità” il marketing manager di Gardaland Paolo Viarengo che ha fatto decine di promozione (compreso “scaccia crisi”) grazie a quali sono arrivate miglia di persone a Gardaland. Cosa serviva per non perdere il posto di lavoro? La simpatia particolare, il conformismo, la conoscenza della lingua giapponese o qualche altra qualità particolare? La professionalità e voglia di lavorare non è sufficiente ormai, i risultati non servono! Cosa serve? ! in Italia (per fortuna) abbiamo la libertà d’ informazione e la libertà di manifestare il proprio opinione (garantito dalla Costituzione italiana). Perciò gentile “scrittore” che ha ordinato questo articolo risponda alle domande?


  • Anna

    Se Gardaland è in crisi perché QUALCUNO che lo dirige continua a ricevere lo stipendio fuori misura e comprare una macchina aziendale da 70.000 euro !!! Gentile DIRIGENTE si compri una FIAT PUNTO per dimostrare come va AFFRONTATA LA CRISI. Perché nei momenti di crisi le persone che dirigono non tagliano anche le loro spese dimostrando la solidarietà con gli altri. E, come dicono, il pesce marcisce dalla testa. Se Gardaland va male devono “pagare”, cioè messi in mobilità, anche quelli che prendono le decisioni più importanti, perché hanno più responsabilità! E devono rispondere con il loro posto di lavoro! Mi sembra una cosa giusta! Le decisioni sbagliati presi dalle persone che dirigono la nave hanno influito sul andamento del business in ultimi anni. Perché continuano a ricevere lo stipendio per quello CHE NON HANNO FATTO, per quello che dovevano fare e non hanno fatto??!!
    Una buona giornata a tutti. E vorrei ricordare a tutti art 21/c.1 della Costituzione italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

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