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La Troika si fa sentire: fatture detraibili

Non siamo tentati di dire che “finalmente ne fanno una giusta”. Con un governo così, anche le proposte fatte per tanto tempo – come questa sulla “detraibilità” di una ben più larga fetta di spese familiari – assumono un significato differente.

In via di principio, infatti, la detraibilità generalizzata è una misura che crea un “contrasto di interessi” tra venditore (di merci o, più frequentemente, di servizi) e cliente. Fin qui ben poche cose sono state “scaricabili” in sede di dichiarazione dei redditi: interessi bancari sui mutui, spese mediche, spese per l’istruzione dei figli, ecc.

Quel che ha preso avvio in sede parlamentare è un provvedimento che potrebbe consentire di farlo anche per le ricevute su altre spese, da quelle per l’idraulico a quelle per il meccanico. La commissione Finanze del Senato ha dato il primo via libera al ddl di delega fiscale. Ora la palla passa all’Aula e poi alla Camera, ma gli ottimisti pensano di ottenere l’ok di Montecitorio entro Natale.

L’obiettivo è far emergere il “nero”; perciò si partirà in maniera “selettiva” dalle aree di maggior evasione: quelle legate alla manutenzione della casa o dell’auto.
In ogni caso, come abbiamo sostenuto in più articoli o analisi, l'”amministrazione della Troika” sta prendendo di mira – oltre ai lavoratori dipendenti, sempre la “prima scelta” delle manovre deflazionistiche – anche alcune categorie che fin qui avevano fatto da base di massa per il centro e la destra italiche.

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