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Metalmeccanici. Alla Thales-Alenia accordo bidone e sindacati “virali”

Firmato il contratto che liquida diritti, salario e malattia ! FIM e UILM sono la versione virale del sindacato, ossia non li vedi finché non ti aggrediscono e ti debilitano!

Con la loro storica faccia di bronzo FIM e UILM presentano l’ennesimo accordo in perdita come se fosse una vittoria. Presentano è dire troppo, perché il contratto nazionale non è mai stato presentato e votato dai lavoratori e tantomeno sarà votato in assemblee o referendum.

Nel testo spacciato dalla UILM addirittura ci si vanta di aver siglato un accordo in tempi brevi e senza scioperi …..certo hanno firmato la bozza presentata da FEDERMECCANICA.

Molte volte ci siamo sentiti dire dai sindacalisti interni: “le cose esterne nazionali suvvia lasciamole perdere dividono e poi qui in Thales è tutta un’altra storia, non è un’azienda metal meccanica”.
Niente di più falso e fuorviante, gli accordi sottoscritti a livello nazionale da CGIL, CISL e UIL hanno mutato in peggio le condizioni salariali, sono intervenute sui diritti come l’articolo 18, consentono alle aziende di andare in deroga sui contratti nazionali e sulle leggi. Sono accordi che esprimono un livello di complicità tale da prevedere l’espulsione dei sindacati scomodi dalle aziende.

Per questo vogliamo mettere i piedi nel piatto e dire la nostra come RSU USB, su questo violentissimo attacco ai diritti e al salario, su questo vero e proprio atto teppismo ai danni dei lavoratori più deboli.

Chiediamo conto a FIM e UILM dell’accordo FIAT, che ha consentito a Marchionne di destrutturare un contratto nazionale e aziendale a fronte di promesse palesemente infondate ma sostenute come affidabili da CISL, UIL, UGL e FISMIC.

Chiediamo conto dell’accordo del 28 giugno sottoscritto anche dalla CGIL che faceva dire all’allora Presidente di Confindustria Marcegaglia in una lettera, inviata il 6 ottobre 2011, esplicativa dell’accordo: «a ciò si aggiungono le opportunità che offre l’art.8 di derogare in azienda, attraverso accordi sindacali, anche disposizioni di legge che disciplinano varie materie, tra le cui le conseguenze del recesso del rapporto di lavoro. Oggi un imprenditore iscritto a Confindustria può quindi beneficiare di tutte le flessibilità dell’accordo del 28 giugno e dell’art.8».

Parole inquietanti tanto più che il soggetto in questione, come molti altri industriali, ha nel suo curriculum una condanna per attività antisindacale e varie traversie giudiziarie per fondi neri e smaltimento di rifiuti tossici. 
Nell’accordo del 28 giugno CGIL,CISL e UIL  chiedevano al  governo di rendere strutturale le riforme peggiorative introdotte con gli accordi.  Cosa che è stata fatta con il recente accordo sulla produttività, elaborato da CGIL, CISL,UIL e UGL ma firmato solo dalle ultime tre. 

Il contratto nazionale siglato da FIM e UILM, discende direttamente da queste linee guida.

Secondo le quali il CCNL deve perdere peso nei confronti dei contratti aziendali, per ridurre il peso contrattuale dei lavoratori. La categoria dei metalmeccanici viene così ulteriormente divisa tra chi potrà siglare il contratto aziendale e chi come la maggior parte dei lavoratori dovrà accontentarsi di quel che rimane del contratto nazionale o affidarsi ai funzionari sindacali territoriali di CGIL, CISL e UIL.   

I contratti aziendali beneficeranno degli sgravi fiscali, a fronte di una dichiarazione soggettiva dell’impresa, toccheranno una platea ridotta di lavoratori, ma decurteranno risorse dall’intero sistema previdenziale.  

Inoltre Federmeccanica ha ottenuto ulteriori discrezionalità sull’orario di lavoro, sugli straordinari e sulla malattia. Non sarà penalizzando la malattia, inserendo le telecamere sulle linee di produzione e avendo mano libera sugli straordinari, che si può pensare di riavviare un economia che si dibatte in una profonda crisi dal carattere sistemico. A fronte di un generale crollo della produzione queste scelte suonano come un attacco al peso contrattuale dei lavoratori nei confronti delle aziende.

Non appena avremo il testo di questo pessimo accordo lo analizzeremo con maggiore dettaglio.
Ma già oggi, visti i risultati, possiamo vivamente consigliare ai lavoratori di riconsegnare le tessere ai confederali poiché l’adesione ad un’organizzazione la si fa sulla base della sua politica e se la politica di CGIL, CISL e UIL è quella degli ultimi anni….. sarebbe il caso che ognuno faccia un bilancio.

 

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