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Milano. Al San Raffaele presidio a oltranza contro i licenziamenti

Si è concluso alle 18.30 di sabato il 45° giorno dall’apertura della procedura da parte della nuova proprietà del San Raffaele per licenziare 244 lavoratori, tra sindacato e amministrazione; ma solo per consegnare il verbale che prende atto della distanza che rimane tra le posizioni.
Nonostante i lavoratori abbiano messo a disposizione dell’azienda il 7% del proprio stipendio, per salvare i 244 posti di lavoro, l’Amministrazione non ha saputo cogliere l’opportunità: ancora oggi non ha esplicitato quale sia il progetto per l’importante struttura ospedaliera e non ha voluto porre un limite temporale ai sacrifici richiesti.
Due giorni fa, inoltre, l’Amministratore delegato ha introdotto un elemento, mai proposto prima, che rappresenta un macigno nella discussione: l’Articolo 8 della legge Sacconi, che prevede la possibilità di peggiorare diritti e salario rispetto alla normativa nazionale, attraverso accordi aziendali.
Tutte le organizzazioni sindacali hanno espresso forte contrarietà a questa norma fin dalla sua approvazione. Mentre oggi l’Amministratore delegato ha posto il richiamo all’Articolo 8 come pregiudiziale. Si apre quindi da lunedì la fase amministrativa, di 30 giorni, della procedura che vedrà partecipare al tavolo, oltre a sindacato ed azienda, anche il Ministero e la Regione. Verrà mantenuto, per tutto questo periodo, il presidio, giorno e notte, davanti all’ingresso dell’Ospedale.


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