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Isfol. L’ultima gaffe del ministro Fornero

La ministra Fornero non perde occasione per esprimere la propria voglia di stupire, ovviamente in negativo”, ironizza Enrico Mari, dell’USB ISFOL. “Dopo essere scappata da ogni microfono ed ogni taccuino, lasciando increduli tanti giornalisti, è intervenuta ad un incontro organizzato dal web-magazine Ingenere.it ed ha attaccato l’ISFOL, definendolo ‘un centro di ricerca con molti ricercatori ed eguali problemi … molti di questi ricercatori sono stati in passato presi non sempre sulla base di criteri di merito’. “Questa dichiarazione, rilasciata senza possibilità di contraddittorio davanti ad una platea di economisti e sindacalisti, non dell’USB – sottolinea Mari –  esprime in primo luogo la difficoltà e l’incapacità di Fornero di accettare un confronto alla pari; in secondo luogo denuncia la sua scarsa conoscenza dell’Ente Pubblico di Ricerca, e non un generico ‘centro di ricerca’, che lo stesso ministro dovrebbe vigilare e che evidentemente non ha voluto conoscere”.

Prosegue il rappresentante USB: “Il suo attacco ai ricercatori dell’ISFOL ricorda molto la campagna diffamatoria nei confronti dei lavoratori pubblici dell’ex ministro Brunetta. Fornero ha inoltre affermato che si tratta di ‘una situazione non soddisfacente ma si può cambiare’ ed ha aggiunto ‘io non vedo i frutti, quindi qualche problema c’è’.

“Ebbene, è da un anno che le organizzazioni sindacali dell’ISFOL chiedono al ministro un tavolo di confronto sull’Istituto – ricorda Mari – e siamo sicuri che, se il confronto ci fosse stato, oggi Fornero vedrebbe i frutti di tale lavoro. Lei invece preferisce fuggire e non affrontare la questione del personale precario, che per molti anni ha lavorato con finti contratti di collaborazione; preferisce fuggire dalle sue responsabilità e liquidare le questione con affermazioni ridicole in una logica di contrapposizione che mal si addice al suo ruolo e alle sue funzioni”.

Conclude Mari: “L’USB non chiede più nulla a questo ministro, e non solo perché l’esecutivo di cui fa parte è di fatto alla fine del suo mandato, ma perché non è in grado di dare nulla, sia all’ISFOL che al Paese. Solo un sommesso suggerimento, scenda dal suo piedistallo, abbia un sussulto di dignità e si dimetta, senza attendere le dimissioni formali del suo governo”.

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