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Alitalia. Giovedi manifestazione all’aeroporto di Fiumicino

Quattro anni fa USB fece un’analisi sulla nuova CAI, sulla dirigenza e la proprietà che si accingeva a prendere in carico la nuova compagnia di bandiera dopo il fallimento. Pronosticammo che, date le premesse, non ci sarebbe stato seguito a quello che subito apparve come uno sviluppo millantato.

Per raggiungere gli obiettivi dichiarati, il management fece di tutto. Meno di un anno fa sembrava che il pareggio di bilancio fosse a portata di mano. Per arrivare a quel risultato, fu somministrata un’amarissima medicina; migliaia di persone rimasero in cassa integrazione e non furono mai richiamate al lavoro. Sotto la guida di Sabelli s’inseguì l’ossessivo taglio dei costi e fu attuata una strategia industriale della quale oggi si vedono tutti i limiti. Furono gravi e molteplici gli errori e ne elenchiamo solo qualcuno:

– non ci s’indirizzò verso le rotte profittevoli del lungo raggio e non s’investì nell’acquisto di nuovi aeromobili;

– non si considerò che la tratta Rom-Mil avrebbe avuto la concorrenza del treno;

– furono noleggiate tratte interne con il sistema del wet lease . Ciò oggi con l’incidente Carpatair ha esposto la compagnia ad un pesante danno di immagine

– la cessione a Carpatair di linee prima operate da Alitalia con i propri equipaggi ed aeromobili, ha comportato che moltissime risorse sono rimaste in CIGS continuando a pesare sulle casse di uno Stato economicamente fallito

L’ottimo Sabelli se ne andò via ad aprile prendendo il bonus e lasciando la guida a Ragnetti. Oggi a distanza di pochi mesi assistiamo al tracollo di un’impresa che rischia di portare al collasso l’intero sistema del Trasporto Aereo italiano.

Alitalia sta affrontando una forte crisi di liquidità e un pesante indebitamento operativo. Il futuro è lasciato alle valutazioni di soci impauriti e impreparati.

E’ necessaria una ricapitalizzazione immediata altrimenti si rischia di non sopravvivere nemmeno fino al termine dell’estate.

Ci aspettiamo che il prossimo consiglio di amministrazione previsto il 14 febbraio dia immediato via libera al finanziamento.

In assenza di un forte segnale da parte della proprietà in termini d’investimenti e di manifestazioni d’interesse da parte di altri vettori per l’acquisizione, lo Stato dovrà farsi garante per le migliaia di lavoratori assicurando che la compagnia non sia ceduta sottocosto.

La questione dei voli in affitto a Carpatair oggi s’innesta in una gravissima situazione finanziaria e rischia di far saltare tutto. Il sacrificio, richiesto ai lavoratori con le 50.000 giornate di cassa integrazione, sarà completamente inutile in assenza di un piano industriale urgente di ampio respiro. E’ di ieri la notizia che riguarderebbe la messa a terra di ben 10 macchine di medio raggio con le conseguenze occupazionali che tutti immaginano. ESUBERI

Non un solo responsabile aziendale è stato ancora individuato per le strategie disastrose impostate sin qui.

Sono insopportabili le dichiarazioni dei sindacati confederali che, dopo 4 anni di asservimento alla vecchia dirigenza, sentono puzza di bruciato e rilasciano dichiarazioni di fuoco. Stigmatizziamo l’ipocrisia di chi ha chiuso gli occhi su tutto quanto stava accadendo per diventare partner ancillare di manager senza coraggio e solo oggi finge di accorgersi dei danni.

USB continua a chiedere che sia ripristinato un asset fondamentale per il Paese e che sia dato valore ad un settore che porta ricchezza e che deve essere profondamente riformato fondando si sulla sicurezza e l’occupazione

Mobilitazione immediata di tutti lavoratori del T.A. per invertire la rotta!

14 febbraio aeroporto Leonardo da Vinci Terminal 1 ore 10.00

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