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Un grido per le sorti di Alitalia. Lavoratori manifestano a Fiumicino

“La manifestazione che si è svolta ieri all’aeroporto di Fiumicino, promossa da USB Lavoro Privato e da altri movimenti di cassaintegrati, è riuscita nell’intento di lanciare un grido di allarme sullo stato disastroso del settore”, commenta Francesco Staccioli dell’USB Lavoro Privato. “Con le parole d’ordine di Lavoro, Sicurezza e Responsabilità, quasi 150 tra lavoratori attivi, espulsi, precari e disoccupati di Alitalia, Meridiana, Duty Free, Handling, sicurezza, Gestioni aeroportuali hanno fatto un presidio alle partenze e, dopo aver manifestato dentro l’aerostazione, hanno concluso la manifestazione davanti alla palazzina Alitalia/Cai mentre era in corso il Consiglio di Amministrazione dei ‘capitani coraggiosi’, che sta per licenziare l’AD Ragnetti con la misera buonuscita di 2 milioni di euro”, ironizza il sindacalista dell’USB.

Prosegue Staccioli: “il recente incidente dell’ATR Carpatair è solo la punta dell’iceberg di un sistema industriale, istituzionale, politico e sindacale che ha permesso e tollerato si compiesse la desertificazione di uno dei settori più strategici per il nostro Paese ai danni di migliaia di espulsioni dai posti di lavoro e dell’intera collettività”.“La manifestazione si è data un nuovo appuntamento dopo le elezioni, per chiedere al prossimo governo impegni finalmente precisi per la ripresa della vertenza per il rilancio del settore, per il recupero dei migliaia di posti di lavoro persi e per la sicurezza di operatori e passeggeri”, conclude Staccioli.

 

 

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