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Bologna. Il Comune dismette il patrimonio immobiliare “popolare”

Dopo quanto accaduto ieri riguardo all’emergenza freddo il Comune di Bologna oggi non fa alcun passo indietro per quanto riguarda il welfare cittadino e i servizi alla persona; è di ieri la notizia della delibera del consiglio comunale che da il via libera alla vendita di 381 immobili prevalentemente Erp da effettuarsi tra il prossimo giugno e il 2014.
Pare incredibile ma anche in momenti di crisi e di emergenza abitativa, il Comune decide di fare cassa proprio con la vendita dell’Edilizia Residenziale Pubblica di cui sia proprietario per almeno il 33%.
Ma ancora più incredibile è la puzza di speculazione che emana da tutta la manovra, visto che il ricavato della vendita all’asta (che sarà gestita da Acer) di “vecchie” palazzine sarà destinato all’acquisto di nuove palazzine o alla riqualificazione di quelle vecchie. Il tutto in prospettiva di una “più razionale ed economica gestione del patrimonio immobiliare comunale”.
Agli attuali assegnatari sarà assicurato il diritto di prelazione in caso di acquisto, mentre se questi decideranno di non avvalersene avranno comunque diritto al trasloco in un nuovo alloggio Erp con costi di trasloco a carico del comune, ma solo se il valore Ise del nucleo familiare sarà inferiore a 34.308,60 euro.
Dopotutto qualcuno potrebbe pensare che invece di vendere il patrimonio pubblico per riacquistarlo, forse sarebbe il caso di ripensare a una gestione “razionale ed economica” del patrimonio immobiliare privato sfitto, ma questa è ovviamente, solo una suggestione che evidentemente non vale la speculazione.

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