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Terni. Protesta contro la Fiom per la democrazia sindacale

Oggi, 13 aprile, dalle 10 alle 13 davanti alla sede FIOM-CGIL di Terni, è stato organizzato dalla USB, con l’adesione dei COBAS Terni, un sit-in sulla democrazia sindacale.

La protesta si è resa necessaria a seguito dell’ennesima forzatura della FIOM contro la libertà di espressione dei lavoratori.

Questa volta si segnala la vicenda dei lavoratori della SEMITEC SRL di Massa Martana dove la FIOM (in compagnia della FIM- CISL) impedisce di fatto con “tecnicismi”, anche infondati, la volontà dei dipendenti ad organizzarzi e partecipare alle elezioni RSU.

L’incoerenza della FIOM è palese! invoca democrazia quando viene eslusa e discriminata dalla FIAT in complicità con CISL E UIL, e poi partecipa attivamente, in accordo con i padroni all’emarginazione dei sindacati di base che “possono dare fastidio” in cottrattazione.

Terni 13 aprile2013

Usb Lavoro Privato – aderente alla Confederazione USB

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FIM E FIOM COME MARCHIONNE?

Quanto sta avvenendo nell’azienda SEMITEC Srl di Massa Martana merita sicuramente un’analisi e un approfondimento. In sostanza per il rinnovo dei rappresentanti RSU e RLS dell’azienda, la lista dell’Unione Sindacale di Base (USB) è stata esclusa dalle prossime elezioni con pretestuosi cavilli burocratici addotti da FIM e FIOM.

Si fa presente che la RSU in carica sino ad oggi ha il mandato scaduto da anni e che si è resa protagonista di accordi aziendali scandalosi (privilegiando una parte di lavoratori a discapito di altri) senza confrontarsi in assemblea con tutti i dipendenti, come successo per la firma della Cassa Integrazione.

Dal momento della costituzione in azienda del terminale associativo, la USB ha iniziato un discorso di difesa dei diritti della totalità dei dipendenti, senza discriminazioni tra comparti e, facendosi portatrice del malessere per una gestione sindacale ritenuta complice della controparte, ha richiesto il rinnovo della RSU.

Non è stato messo in conto, però, un vero e proprio accanimento antidemocratico. Oltretutto, si ritiene che le motivazioni procedurali utilizzate per impedire la partecipazione della USB alle elezioni siano infondate, in quanto la presentazione della lista è regolare e nei termini, come sarà dimostrato in sede legale.

Al di là dei “regolamenti” l’aspetto più inquietante è l’atteggiamento della FIOM, che per l’esclusione dalla FIAT di Marchionne sta lottando giustamente a suon di ricorsi in Tribunale, cortei, convegni e manifestazioni. E’ da chiedersi: la richiesta di democrazia nei luoghi di lavoro vale solo quando viene discriminata la FIOM?

E’ davvero incredibile che in una situazione aziendale preoccupante, in un contesto nazionale drammatico, si voglia osteggiare le giuste richieste di partecipazione e di libertà di scelta lanciate dai lavoratori, trincerandosi in una logica di monopolio sindacale esercitata a prescindere dell’effettiva rappresentatività.

E’ giunto il momento che la FIOM-CGIL (con Landini in testa) dimostri coerenza tra le dichiarazioni pubbliche e la pratica quotidiana.

Coordinamento Regione Umbria USB-Lavoro privato

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