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Trasporto pubblico: il 14 giugno sciopero generale

Il 26 aprile ASSTRA ed ANAV hanno sottoscritto, con Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, UGL Trasporti e Faisa Cisal, un verbale che, procedendo al “rinnovo” del ccnl autoferrotranvieri, liquida in modo tombale la parte economica del pregresso triennio 2009/2011 elargendo un una tantum in cambio di una nuova disciplina per quattro istituti contrattuali……: – Permessi ex L. 104/1992; – Risarcimento danni, copertura assicurativa e tutela legale; – Patente di guida e CQC; – Provvedimenti per il contrasto all’evasione tariffaria……

Le “trattative” per il rinnovo del ccnl autoferrotranvieri, comunque, proseguono anche nel mese di maggio sui restanti capitoli del rinnovo contrattuale sulla base di ipotesi datoriali in tema di “indennità di trasferta ed altri trattamenti per attività fuori residenza di lavoro (corrispondente all’art. 30 del verbale sottoscritto il 7 dicembre 2012 !?!?)” prospettate già nell’incontro del 23 aprile e sono state fissate due ulteriori riunioni per il 21 ed il 28 maggio.

Mai come in questo caso è necessaria una cronistoria del contratto nazionale per prendere coscienza di quanto hanno sottratto ai lavoratori sia in termini economici, che normativi.

Il C.C.N.L scaduto nel dicembre 2007 viene rinnovato con l’elemosina di 60 euro lorde nel maggio 2009 solo per la parte economica dopodiché inizia la trattativa per quella normativa. Da questo momento in poi si fa sentire la nostra perdita economica causata dall’aumento dei prezzi al consumo, e a seguire dal blocco dei salari.

Il tanto sbandierato C.C.N.L unico della mobilità, che avrebbe dovuto unificare la nostra categoria con quella dei ferrovieri, conferma la sua inapplicabilità dal momento in cui firmano il contratto di categoria caratterizzato dall’una-tantum di 1820euro per il triennio 2009/2011, da 160 euro dilazionate in tre anni ma risulta completamente autofinanziata da un aumento dell’orario di lavoro, nonché da una diminuzione dei riposi.

Trascorsi quattro anni dall’ultimo adeguamento salariale, e considerando il passaggio del rinnovo da due a tre anni, a tutt’oggi non c’è traccia di aumenti in busta paga, ma solo dell’una-tantum di 700 euro lorde in due soluzioni. Insomma, rende meglio l’idea se si divide l’intera somma per 36 mesi e si scopre che sono solo meno di 20 euro mensili.

Se a ciò si aggiunge: che il triennio considerato non produrrà aumenti tabellari che sarebbero maturati in caso di normale rinnovo contrattuale; che nel verbale del 26 aprile 2013 non c’è traccia del termine “acconto” divulgato da CGIL-CISL-UIL-UGL-FAISA per ingannare i lavoratori addolcendogli la pillola; che riguardo al calcolo delle giornate “effettive di servizio” per il quale vanno elargiti i soldi dell’una-tantum, non vengono considerate le :1) assenze arbitrarie;2) assenze per sospensione;3)permessi giornalieri non retribuiti;4) aspettativa per motivi privati; 5) aspettativa per malattia, crediamo che l’unica definizione che si possa dare a questo primo verbale è che si tratta di un contratto a perdere .

Di fatto dopo la telenovela sopra descritta, ogni lavoratore dovrebbe chiedersi se questi provvedimenti tutelano gl’interessi dei lavoratori o dei padroni.

Come se non bastasse dal primo maggio sono rese operative le decisioni, prese sulle spalle dei lavoratori, sul risarcimento dei danni del 5% della paga mensile in caso d’incidente, o del licenziamento se nel caso in cui viene sospesa la patente e non si riesce a riaverla nell’arco di 12 mesi.

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