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Mestre. No alla chiusura del punto nascite di Villa Salus

NO alla CHIUSURA del PUNTO NASCITE dell’Ospedale VILLA  SALUS!

COBAS Sanità considera GRAVISSIMA la decisione di dismettere il PUNTO NASCITE di Villa Salus di Mestre, con tanto di compiacenti dichiarazioni del sindacato confederale, che si è affrettato a sottolineare la positività sulle garanzie occupazionali di 13 ostetriche, a differenza di quanto è stato invece lasciato accadere nei confronti del personale del Policlinico San Marco.

Questo Sindacato di Base vuole comprendere il reale vantaggio dell’operazione nei confronti della cittadinanza, ed alla fine per i lavoratori stessi dell’Ospedale dell’Angelo.

Il Punto Nascite dell’Ospedale Villa Salus è una struttura realmente di eccellenza, con un’equipe di operatori altamente qualificati e di grandissima umanità, che da anni sta supplendo alle carenze dei servizi – ANCHE quelli territoriali come ad esempio i Consultori Familiari – dell’Asl 12 Veneziana.

Quegli stessi servizi che da anni la Regione Veneto sostiene FALSAMENTE di potenziare, in cambio ad ogni colpo di mannaia di posti letto.

COBAS Sanità vuole comprendere:

·         In QUALI SPAZI dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre dovrebbero essere attivati i posti letto dismessi dal Punto Nascite del Terraglio??

·         Quali saranno le “ricadute positive” sul personale dell’Angelo, a fronte comunque di una cronica insufficienza d’organico di Infermieri e di Operatori Socio Sanitari??

Da più di 30 anni la Regione Veneto continua a chiudere posti letto, come elemento di razionalizzazione della spesa e come liberazione di risorse da utilizzare nella prevenzione e per il territorio.

Il territorio è invece sempre più povero, e gli Ospedali, nel frattempo, sono divenuti territorio, poiché gran parte dell’attività ospedaliera è oggi rivolta al territorio (migliaia di pazienti seguiti per controlli periodici), e stanno di fatto collassando!

Apprendiamo dalla stampa che, nonostante siano stati assolti un medico e due ostetriche dell’Ospedale dell’Angelo per la morte di un neonato avvenuta più di quattro anni fa, il giudice, nel dispositivo di sentenza, ha disposto l’invio degli atti in Procura per la posizione del primario, “ipotizzando che le carenze organizzative del Reparto possano aver avuto un ruolo nella scorretta gestione di quell’emergenza”, (Corriere del Veneto 28 giugno 2013).

 NON PERMETTIAMO CHE PREVALGA LA LOGICA ECONOMICA sulla LOGICA della TUTELA DELLA SALUTE

NO ai tagli alla sanità!!!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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