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I lavoratori della ricerca annunciano un “autunno caldo”

Oltre 150 delegati hanno dato vita questa mattina a Roma all’assemblea nazionale della Ricerca Pubblica, indetta dall’USB Pubblico Impiego presso la sala delle Carte Geografiche.
“L’assemblea di oggi ha ben definito quello che per l’USB P.I. Ricerca dovrà essere il prossimo futuro – commenta Claudio Argentini, dell’USB Ricerca – un futuro fatto di lotte per il rilancio della ricerca pubblica, caratterizzato dalla valorizzazione del riferimento esclusivo con quella che noi definiamo committenza sociale e per la riconquista di diritti elementari, come il diritto ad un lavoro stabile e garantito, ad oggi negato per migliaia di lavoratori precari”.
“Dalla politica che oggi ha voluto riservare attenzione alla nostra iniziativa – prosegue Argentini – ci aspettiamo che sia conseguente e che in Parlamento lavori per la stabilizzazione dei precari e per una riforma degli Enti Pubblici di ricerca,  finalizzata a valorizzare ciò che, nonostante gli attacchi subìti in questo anni, è ancora un patrimonio fondamentale per il Paese”.
Aggiunge il dirigente USB: “L’assemblea ha deciso un’iniziativa di lotta specifica del settore Ricerca tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, per dare continuità ai contenuti espressi oggi e creare un legame forte con le proteste più generali che, ci auguriamo, caratterizzeranno il prossimo autunno. Lanciamo sin da ora un appello a tutte quelle realtà, autorganizzate e non, che quotidianamente lottano contro la precarietà e per il rilancio della ricerca pubblica, affinché questa strada la si possa percorrere insieme”, conclude Argentini.

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