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Mani nere sulla Val D’Aniene

Prima il mausoleo al criminale di guerra Graziani ad Affile, adesso l’occupazione di un rifugio a Jenne. I neo nazi-fascisti allungano le loro mani sul territorio della provincia di Roma sotto la copertura di “gruppi di escursionismo”. Immediata la denuncia di questo blitz e delle strumentalizzazioni fasciste da parte delle associazioni territoriali che da anni difendono il territorio degli splendidi Val dell’Aniene e del Parco dei Simbruini praticando ecoresistenza e antifascismo. Qui di seguito la lettera-appello inviate alle autorità locali

“Abbiamo appreso, dal sito web notizialocale.it (articolo del 25 agosto), che il Circolo Janus di Tivoli ha arbitrariamente occupato la “Mola Vecchia di Jenne”. Nell’articolo il presidente del circolo ha esplicitamente dichiarato che: «da ieri il mulino è diventato il rifugio Wandervogel» e che «sarà la sede del Gruppo escursionistico Monte Kailash» e continua spiegando che i Wandervogel sono un movimento giovanile nazionalista sorto in Germania agli inizi del secolo scorso che «volevano plasmare il futuro secondo la propria determinazione, la propria responsabilità, la propria verità interiore».

Un ulteriore articolo sul sito Subynews riportava che: «Il Comune di Jenne si è dichiarato all’oscuro dei fatti e di non aver dato a nessuno in gestione l’edificio, ed il vicesindaco ha dichiarato che invierà la polizia municipale ad effettuare un sopralluogo per verificare quanto stia avvenendo».

Il 29 agosto il sito lecittà.it riferiva dell’incontro del circolo Janus con il Sindaco di Jenne Pacchiarotti e il Vice-Sindaco Callori. Vi si legge che il circolo «esprime grande soddisfazione per l’incontro di ieri mattina con l’Amministrazione Comunale di Jenne» e che «ribadisce di essersi introdotto all’interno del mulino La Mola Vecchia perché già presentava segni di bivacco e privo di chiusura. A seguito della nostra segnalazione/denuncia, solo in quel momento, il municipio è venuto a conoscenza delle reali condizioni del rifugio. Janus si è impegnato a collaborare con l’amministrazione presentando formale richiesta di gestione, non a scopo di lucro, tramite un progetto di riqualificazione e relativo piano di spesa (senza gravare sul bilancio comunale); altresì il Comune di Jenne si rende disponibile a valutare tale progetto soprattutto in vista di una più ampia valorizzazione del territorio includendo la famosa Grotta dell’Inferniglio».

Le sottoscritte associazioni ambientaliste, culturali e di promozione turistica e sociale della Valle dell’Aniene apprendono con sconcerto e sgomento di tali notizie e denunciano l’appropriazione illegale della “Mola Vecchia” da parte del circolo Janus.

Il vecchio mulino, che è sempre stato fruibile ad associazioni ed escursionisti che ne facciano legale richiesta di utilizzo temporaneo, è una struttura pubblica restaurata con finanziamenti pubblici grazie all’intervento del Parco dei Monti Simbruini. Si trova sul tracciato del Sentiero Coleman, il primo percorso escursionistico tracciato nel Lazio alla fine dell’800 che collegava Tivoli a Vallepietra e, com’è noto, proprio quest’anno i due Enti Parco dei Monti Lucretili e Monti Simbruini, hanno avviato un comune progetto di ripristino completo del percorso.

L’occupazione di questo spazio, che è periodicamente utilizzato dall’Ente Parco per lezioni di didattica ambientale e disponibile per la collettività, è un gesto di prepotenza e di disprezzo nei confronti della comunità Jennese, di tutte le altre comunità dei Monti Simbruini, di chi fruisce della montagna e di chi vive il fiume quotidianamente.

Dalle dichiarazioni contenute nell’articolo del 29 agosto, cui ad oggi non ha fatto seguito nessuna smentita ufficiale, sembra potersi dedurre che il comune di Jenne ha tranquillamente ceduto all’atto di forza del circolo Janus (con o per il Gruppo Monte Kailosh) e che anzi intende premiare chi si è reso, per sua stessa ammissione, responsabile di un atto di prepotenza valutando un loro ipotetico progetto di gestione della Mola, inoltre la stessa Amministrazione non ha battuto ciglio, sembra, alle affermazioni del circolo Janus, che parla del Mulino come di «un locale in progressivo disfacimento».

La verità è un’altra: i locali della Mola Vecchia sono tutt’altro che abbandonati, vengono utilizzati e lo stato in cui versa la struttura è dovuto a ripetuti atti vandalici dei quali l’amministrazione non poteva non essere a conoscenza.

Vogliamo evidenziare che la paventata possibilità di affidare la struttura in gestione a terzi necessiterebbe di un bando di gara che dia la possibilità di partecipare, anche e soprattutto a chi già svolge attività naturalistiche, escursionistiche e di promozione e tutela ambientale continuativamente sul territorio.

Sottolineiamo che, come ben si evince dal profilo facebook del gruppo Monte Kailosh (che stando alle dichiarazioni del circolo Janus dovrebbe essere il gestore del Mulino), abbiamo rilevato post in cui esplicitamente questi signori organizzano escursioni invitando i loro “compagni di merenda” a portarsi come equipaggiamento escursionistico un fucile Kalashnikov. Ci chiediamo con quale leggerezza l’amministrazione di Jenne abbia potuto solo pensare di «valutare un progetto di gestione» di signori che non solo si appropriano di locali comunali ma pubblicamente inneggiano alla violenza. Che tipo di «valorizzazione» l’Amministrazione di Jenne vuole dare all’area? A quale “spettacolo para-militare” vuole esporre gli escursionisti e le famiglie che abitualmente fanno pic-nic presso la Mola Vecchia?

Con enorme dispiacere e disgustati dal gesto, facciamo notare anche che la volontà del circolo Janus di affibbiare arbitrariamente il nome di “Rifugio Wandervogel” al mulino, già dedicato (peraltro in accordo con tutta la comunità del Parco) all’ambientalista Antonio Cederna, che ha dedicato tutta la vita alla salvaguardia dei beni culturali, paesistici e ambientali del nostro paese e raccolto un archivio documentale, oggi a disposizione della collettività, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio. Vogliamo poi soffermarci sulla natura nazifascista del circolo Janus evidenziata sia nelle loro comunicazioni sui social network, dove esaltano esplicitamente l’ideologia di Adolf Hitler, delle cui brutalità è stato vittima lo stesso Cederna che nel 1943, per sfuggire alla chiamata alle armi dell’esercito della Repubblica di Salò, si rifugiò in Svizzera, fu poi arrestato e internato nel campo di lavoro forzato di Buren.

Nel rispetto dell’umanità, della memoria di Antonio Cederna e di tutte le vittime dell’ideologia nazifascista non possiamo restare indifferenti davanti a chi rivendica idee che hanno negato la dignità umana.

Chiediamo quindi che una delegazione delle associazioni firmatarie del presente documento, venga ricevuta con urgenza dal Sindaco del Comune di Jenne per chiarirci quali sono le sue reali intenzioni in merito.

 

In attesa di un vostro riscontro porgiamo

 

Distinti saluti

 

Italia Nostra sez. Aniene e Lucretili, Circolo Legambiente Simbruini, Associazione TerraViva, Shaka Zulu Club Subiaco, Comitato per l’Aniene, Insieme per l’Aniene onlus, Canoanium Club Subiaco A.S.D. Canoa,Vivere l’Aniene A.S.D., Associazione Culturale Natura Avventura, Comunità Giovanile Subiaco, UISP Area Acquaviva, Acqua Bene Comune Valle dell’Aniene, Gruppo Orientisti Subiaco, Coordinamento Romano AcquaAniene, WWF Tivoli, A.S.D. Canoa Kayak Roma ASSEX, Associazione Amici dell’Inviolata onlus, Corviale Domani, Associazione Gasteju Castel Madama, Associazione Culturale Giovanile “Occhio!” di Vicovaro, Italia Nostra Roma, Comitato Acqua Bene Comune Castel Madama, Carlo Caponi – ANPI Roma, Marco Iacobucci – Roma, Maria Rita Sibilia – Trevi nel Lazio, Gaetano Alibrandi – Tivoli, Marco Giarè – Tivoli 

 

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