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Emergono i fusti tossici dal terreno della Terra dei Fuochi

Sarebbero fusti con fanghi industriali quelli che carabinieri, vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpac hanno trovato a una profondità di circa 9 metri in un terreno adiacente via Sondrio, a Casal di Principe (Caserta), dove stamattina sono iniziate operazioni di scavo.
Lo si apprende da fonti investigative. Giornalisti e i curiosi che da stamattina sono sul posto per seguire gli accertamenti – disposte dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli.
I fanghi industriali contenuti nei fusti sbriciolati saranno sottoposti a controlli per accertare se siano o meno radioattivi. Gli scavi proseguiranno perché si ritiene che non tutto il materiale interrato dalla camorra sia finora venuto alla luce. I tecnici dell’Arpac stanno prelevando campioni di fango e terreno da sottoporre ad analisi, comprese quelle radioattive.
L’intervento era stato programmato in seguito alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia di cui non è stato diffuso il nome. In ogni caso, non si tratta di Carmine Schiavone, che nei giorni scorsi, in un’intervista, si era soffermato proprio sull’attività illegale di interramento di rifiuti pericolosi da parte della camorra nel Casertano. L’attività coordinata dalla Procura ha visto anche l’intervento di vigili del fuoco, Arpac, Asl e dei carabinieri.
Ciò che inizia ad “emergere” è solo una minima parte delle schifezze interrate per decenni le quali hanno appestato queste zone.
Un motivo in più per imporre con la mobilitazione popolare un deciso stop a questa vera e propria produzione di morte attraverso una radicale bonifica dei territori stuprati.

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