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Albano (RM). Oggi di nuovo in piazza contro inceneritore e discarica

Ad Albano oggi si scende nuovamente in piazza per dire “NO” alla discarica di Roncigliano e al progetto dell’inceneritore. Il corteo partirà alle 15 da Piazza Mazzini, ad Albano.
Progetto risalente al 2007, che servirebbe per lo smaltimento dei rifiuti. Immediatamente si è costituito un Comitato, “No Inceneritore” dal nome, Coordinamento contro l’ inceneritore di Albano. 

Nel comunicato degli organizzatori si legge: “Ancora una volta saremo in piazza per la revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2009 sul progetto dell’inceneritore, la caratterizzazione interna della discarica e la revoca del decreto Clini che ha sdoganato lo sversamento dei rifiuti romani nella discarica di Roncigliano, portando velocemente alla saturazione del VII invaso. Vogliamo inoltre sanzioni per la gestione dell’umido che provoca l’avvelenamento dell’aria nei dintorni della discarica.” 

Il Coordinamento ha indicato più di una volta la strada da seguire: “L’unica soluzione contro discariche ed inceneritori è la raccolta differenziata, che permetta un effettivo riutilizzo e riciclo dei materiali e una produzione industriale che riduca a monte la produzione dei rifiuti”.

Non sono stati rispettati gli accordi: “Cerroni, Acea, Ama tentano ancora di ottenere gli incentivi di stato (ex CIP 6) per costruire l’inceneritore. La loro nuova richiesta pende tuttora presso il GSE-MINISTERO dello sviluppo economico. Dopo il presidio di luglio i cittadini organizzati nel Coordinamento dovevano essere riconvocati al ministero per settembre, siamo quasi a novembre e nulla si vede all’orizzonte.”

“Dal 2010 e poi nel biennio 2011/2012, l’ARPA e l’Ecocontrol stessa, ditta di fiducia di Cerroni, hanno accertato sforamenti di inquinanti organici (cloroformio, benzene, tribromomretano, dibromoclororometano) e inorganici (ferro, arsenico,fluoro,manganese) nei pozzi spia della discarica di Roncigliano. Questa situazione fa venire meno le basi dell’AIA DEL 2009 ed impone a regione e comune l’avvio di una caratterizzazione interna alla discarica che porti alla chiusura del sito e alla sua bonifica.”

Accuse contro il modus operandi: “Le esalazioni venefiche rilevate con particolare forza negli ultimi mesi dalla discarica, che hanno comportato almeno 30 referti medici emessi da più pronto soccorso del territorio (Albano, Pomezia, Aprilia) provano l’assenza o l’insufficienza del TMB (trattamento meccanico biologico) della Pontina Ambiente e l’utilizzo fuori legge del VII invaso”.

I cittadini avanzano delle richieste: “La Regione deve rivedere e cancellare l’AIA del 2009, Regione e Comune devono, finalmente, procedere alla caratterizzazione interna della discarica” – e ancora – “Cerroni e soci non hanno alcun diritto su quegli incentivi, il Ministero di Zanonato deve chiudere questa storia” – come ultima pretesa – “Va punita la Pontina ambiente, va fermato il flusso dei compattatori AMA da Roma e va definitivamente cancellato il Decreto Clini”.

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