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Il “Commissario Cottarelli” predispone la mannaia sulla spesa pubblica

“Sarà la spending review il terreno su cui si misurerà il successo della nostra azione”, ha detto questa mattina il premier Letta intervendo ad un convegno al Cnr. Ma il lavoro sporco sui tagli alla spesa pubblica lo farà oggi pomeriggio il “Commissario Cottarelli”, ex dirigente del Fmi cooptato (e dunque riccamente retribuito) per conto della troika europea dal governo Letta proprio per indicare i tagli da effettuare sui capitoli della spesa. Oggi pomeriggio comincerà ad agire su questo versante il Comitato dei Ministri insieme con il commissario Carlo Cottarelli, “la persona giusta, con il quale cambierà il verso degli interventi sulla spesa, dando il senso di avere una spesa pubblica sotto controllo facendo tagli dove serve e facendo investimenti dove necessario” ha detto Letta.

L’obiettivo della spending review per il periodo 2014-16 sono tagli di spesa per circa due punti percentuali di Pil rispetto al 2013. Cottarelli punta a individuare risparmi “addizionali” nel 2014-17 e fissa a 3,6 miliardi i risparmi nel 2015, 8,3 miliardi nel 2016 e 11,3 miliardi a decorrere dal 2017. Inoltre, “sarà studiato un sistema di incentivi finanziari che facilitino la collaborazione dei centri di spesa nella individuazione di risparmi di spesa”. La spending review affronterà anche la questione della “mobilità” nel pubblico impiego “compresa l’esplorazione di canali d’uscita e rivalutazione delle misure del turn-over”. Tra gli obiettivi del programma del commissario Cottarelli, infatti, c’è anche quello di incentivare la mobilità tra amministrazioni e funzioni. Letta intervendo al Cnr ha sottolineato che la spesa pubblica “va tagliata, e non solo per le regole contabili: ogni settimana gli uomini e le donne del Tesoro devono andare in giro a vendere il nostro debito pubblico e se non spuntano tassi interesse interessanti noi entriamo in difficoltà. O siamo in grado di essere credibili e di spuntare interessi bassi, o le difficoltà sono insormontabili”. La spending review, ha aggiunto Letta, “toccherà molto aspetti, e sarà molto difficile anche politicamente: è più facile il taglio lineare, il 3% a tutti.

 

 

 

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