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Stato e Potenza ci scrive: “Non siamo di destra”

Abbiamo ricevuto la seguente lettera di precisazione:

 

All’attenzione della Redazione di Contropiano

Giornale Comunista Online

Oggetto: richiesta rettifica

All’interno dell’articolo intitolato “Il Pdci contro la Federazione di Terni per l’iniziativa ‘rossobruna’ sulla Siria”, da Voi pubblicato in data 20 novembre 2013, compare nell’occhiello la dicitura “organizzazione di destra Stato e Potenza”.

In virtù del diritto di replica, previsto e tutelato dal Diritto italiano e dai regolamenti degli organi di stampa e informazione, chiediamo rettifica, ribadendo che il nostro movimento politico non è in alcun modo riconducibile a gruppi o ideologie di destra, bensì si considera pienamente inserito nel solco del Socialismo internazionale. 

Per maggiori informazioni, rimandiamo alla lettura dei nostri materiali teorici, primo fra i quali il Manifesto Politico 2013, scaricabile in formato PDF dal sito www.statopotenza.eu

Diffidiamo inoltre chiunque, tra gli organi di informazione e i singoli operatori della comunicazione, dalla diffamazione e/o dalla calunnia ai danni del nostro movimento, passibili di denuncia penale a norma di legge.

Certi di un positivo riscontro,

Vi porgiamo i nostri cordiali saluti

Stato e Potenza

Direttivo Politico

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Stato e Potenza ci scrive e dice di sentirsi diffamata perchè l’abbiamo definita una “organizzazione di destra”. Ne pubblichiamo la lettera perchè è un atto dovuto. Aggiungiamo solo che forse la definizione di “destra” è insufficiente per identificare una corrente politica e ideologica più articolata. Alcuni la sintetizzano come “rossobrunismo”. Ma forse anche questa categoria rischia di essere inadeguata a qualificare una operazione ideologica più insidiosa, soprattutto per la confusione di idee dilagante nella sinistra italiana e nell’abbassamento delle difese immunitarie sul piano politico. Le frequentazioni di destra di diversi esponenti di SeP sono pubbliche. Che la loro elaborazione dal 2011 citi spesso “il socialismo” non sembra essere una garanzia di un passaggio di campo. La pubblicizzazione e i contenuti di alcune iniziative di Stato e Potenza (vedi sotto) non inducono certo a collocarla nel campo “progressista”. Anzi.

Su questo esiste da tempo un ampio dibattito pubblico, talvolta preciso altre volte meno, ma riteniamo che sarebbe bene che partiti, organizzazioni, collettivi della sinistra e antimperialisti evitassero iniziative in comune di qualsiasi genere e su qualsiasi tema.

(redazione)

 


 

 

 

 

 

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